SUZZARA – Per tre giorni, un bambino di 9 anni è misteriosamente scomparso mentre si trovava con lo zio tra i filari di viti nella campagna di San Girolamo di Guastalla, nel Reggiano. Le ricerche da parte delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco e persino di alcuni sommozzatori, che hanno perlustrato un fosso con un metro e mezzo d’acqua adiacente al vigneto, non hanno dato alcun risultato. Nulla.
Al quarto giorno, il bambino e lo zio sono stati ritrovati esattamente nello stesso punto da cui sembravano essersi “volatilizzati”. Da quel momento, la vita di quel bambino è cambiata e ha scoperto di essere dotato di strani poteri. Nell’agosto del 2019, mentre si trovava sulla pista di Fiorano, nel Modenese, a fotografare la Ferrari dell’ex campione del mondo Schumacher, è stato colpito da un bagliore e da una nuvola al cui interno ha intravisto una sagoma misteriosa. Nello stesso istante, si è accorto di aver fotografato uno strano essere: una sorta di lombrico con le antenne. Si dichiara certo di ciò che ha visto e vissuto e desidera un confronto con scienziati e paleontologi. La storia di Glauco Branchini, classe 1961, residente a Suzzara, ha dell’incredibile. A distanza di 55 anni, sembra una vicenda di fantascienza, una storia di “abductions”, ovvero di rapimenti alieni, un fenomeno emerso agli inizi degli anni ’60 e che, negli ultimi decenni, ha visto un aumento esponenziale di persone che sostengono di essere state rapite dagli alieni. Ecco il racconto di Branchini.
L’oggetto volante, il fascio di luce e la levitazione magnetica
“Avevo 9 anni e mi trovavo con mio nonno Mentore e mio zio Amilcare a vendemmiare insieme ad altri. Al tramonto, mentre con mio zio raccoglievo le cassette d’uva per tornare a casa, sopra le nostre teste è apparso un oggetto a forma di triangolo che ha emesso un fascio di luce azzurro-verde. A un certo punto, mi sono sentito sollevare da terra per circa un metro e mezzo e, da quel momento, non ho più ricordato nulla. Ho saputo che ci avevano cercato per tre giorni. Di fatto, io e mio zio siamo stati ritrovati nello stesso punto di prima, ma ci avevano dato per dispersi. Successivamente, ho notato strane cicatrici su polsi e caviglie, presumibilmente provocate da un laser, una tecnologia che negli anni ’70 ancora non esisteva. Inoltre, avevo una specie di ‘buco’ in testa”.
Il ricovero in ospedale e la presunta “contaminazione” ai familiari
“Tornato in famiglia, dopo qualche tempo, mia sorella e i miei due fratelli si sono ammalati. Siamo stati ricoverati nell’ex ospedale di Guastalla. Ho raccontato ciò che mi era successo a un generale inviato da Roma. I medici non riuscivano a spiegarsi come potessimo essere stati colpiti da patologie diverse. L’ospedale era persino piantonato dai militari. Dopo tre mesi di isolamento, non avendo trovato alcuna causa apparente, ci hanno dimesso. Mio zio Amilcare, dopo quell’esperienza, ha iniziato a soffrire di incubi e insonnia e ha cominciato a bere”.
Gli strani “poteri”
“Senza avere particolari doti artistiche, spinto da non so cosa, ho inciso su un vetro con il Metalcrom (prodotto usato per pulire le piastre delle stufe, ndr) e con un apriscatole di sardine il volto di Gesù Cristo. La cosa straordinaria è che, passando davanti al quadro, il Cristo gira lo sguardo di 180°. L’ho realizzato con una tecnica che mi sono inventato perché all’epoca non avevo possibilità di acquistare attrezzi o colori per dipingere.
Da quel momento, ho percepito dentro di me una strana energia: al mio passaggio, le luci si spegnevano per poi riaccendersi subito dopo. Inoltre, riuscivo a fermare il motore dell’auto su cui viaggiavo con mio padre Benito, tanto che, più volte, in autostrada ha dovuto chiamare il carro attrezzi.
Dopo aver subito un grave incidente, in cui avrei potuto perdere la vita, mi hanno sottoposto a una Tac, ma la macchina si è bloccata.
Nel mio lavoro ho sempre svolto la professione di consulente, ma la cosa strana è che, pur non avendo studiato ingegneria, ero in grado di prevedere se un progetto meccanico o elettronico avrebbe avuto successo. Alla Ferrari ad esempio ho conosciuto grandi personaggi come l’ingegnere Mauro Forghieri, Jean Todt, Horacio Pagani e il designer Sergio Scaglietti. Dopo aver preso la patente, ho sviluppato eccezionali doti di guida, tanto che mi sono state affidate prestigiose supercar.
Ho anche progettato auto a idrogeno, ho trasformato una vecchia Ford Focus station wagon da 100 HP che faceva 150 km con un litro di benzina, grazie all’elettrolisi, con un abbattimento degli inquinanti del 98%. Inoltre, ho realizzato una Fiat Panda Euro 0 con consumi paragonabili a quelli di un’auto Euro 6. Due colossi petroliferi si erano interessati ai miei progetti, ma, a causa degli alti costi di brevetto, hanno rinunciato a sviluppare la mia idea”
L’improvviso bagliore nel cielo
“Martedì 20 agosto 2019, mentre ero sul circuito di Fiorano a fotografare la Ferrari dell’ex campione del mondo Michael Schumacher, sono stato colpito da uno strano bagliore che ha modificato la luce del giorno. D’istinto, ho continuato a scattare foto in sequenza a distanza di pochi millesimi di secondo l’una dall’altra. Rientrato a casa, ho subito fatto sviluppare il rullino e, con grande sorpresa, ho notato nelle immagini una lunga nuvola bianca. Dopo vari ingrandimenti, un fotografo professionista ha certificato che le mie erano foto originali tratte da negativi, quindi non falsificabili. Dalla nube è uscita una forma che assomigliava a un’astronave aliena. Non ho tenuto nascosta questa scoperta e ho contattato Elvio Gardini, generale in pensione dell’Aeronautica Militare, residente a Pomponesco”.
“L’alieno” e la volontà di incontrare scenziati e paleontologi
“Tra le varie foto sviluppate, ho notato, su uno sfondo nero, una macchia beige. Sono convinto di aver fotografato un alieno: un essere simile a un lombrico con antenne, che ritengo sia apparso sulla Terra milioni di anni fa e che potrebbe essere stato lo ‘spazzino’ dei dinosauri. Il mio desiderio è confrontarmi con scienziati e paleontologi per verificare le mie teorie”. Per il momento, il racconto di Glauco Branchini si conclude qui, ma lui si dichiara disposto a partecipare a qualsiasi programma TV per esporre le sue “prove”. E aggiunge: “Ah, dimenticavo. Non ho cellulari, perché spesso non riesco a farli funzionare”