MANTOVA – Si sono presentati in quattro presso il centro di recupero della fauna selvatica Loghino Bosco di San Silvestro di Curtatone, per reclamare la proprietà del pitone reale lungo un metro e mezzo, ritrovato giovedì mattina tra via Pilla e via Cremona, ai confini tra i comuni di Mantova e Curtatone. Ma nessuno di loro è stato in grado di produrre l’adeguata documentazione. Dunque il rettile resta in custodia dell’affidataria giudiziaria Stefania Savazzi. “Ho ricevuto una ventina di telefonate per l’adozione dell’esemplare, ma non posso fare niente – dice la responsabile del centro all’Ansa – Io sono solo affidataria giudiziaria del pitone perché c’è un’indagine aperta dei carabinieri forestali. Toccherà a loro esaminare la documentazione che eventualmente qualcuno presenterà per reclamare la proprietà dell’animale”. Al centro in un solo giorno si sono già presentate alcune persone per riavere l’animale. “In verità – dice Savazzi – sono venuti quattro ragazzi con quattro Cites, il documento necessario per detenere animali esotici, ma a prima vista nessuno mi sembrava potesse dimostrare di essere il vero proprietario. Io mi sono limitata a ritirarli e a girarli ai carabinieri forestali. Io sono la prima – aggiunge – a voler restituire il pitone al legittimo proprietario. Però, ripeto, non posso essere io a decidere a chi restituirlo o a darlo in adozione”. Il pitone, conclude, è attualmente “in buone condizioni”.
Anche sui social di Mantovauno, alcuni profili hanno reclamato l’animale, sin dalle prime ore dopo il ritrovamento. Ma per riaverlo occorrerà, come detto, la necessaria documentazione e il placet delle autorità preposte.