La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il quesito che chiede di depenalizzare l’omicidio del consenziente.
I 15 giudici della Corte costituzionale riuniti in camera di consiglio, hanno discusso solo dell’ammissibilità del quesito sull’eutanasia, e non anche degli altri referendum.
In attesa del deposito della sentenza sull’eutanasia, l’Ufficio comunicazione fa sapere che la Corte costituzionale ha ritenuto inammissibile il quesito referendario perché, “a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili”.
”È una brutta notizia per coloro che sono in condizioni di sofferenza insopportabile contro la loro volontà come una tortura”. Lo ha detto al ‘Tg1’ Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, commentando la decisione della Consulta che ha dichiarato inammissibile il referendum sull’omicidio del consenziente.
“È una brutta notizia anche credo per la democrazia nel nostro Paese che ha mancato un’occasione di confronto su un tema sociale che poteva collegare la vita delle istituzioni. Sicuramente la battaglia per la legalizzazione dell’eutanasia non solo non termina ma sono fiducioso che la porteremo a compimento con successo magari con nuove disobbedienze civili e ricorsi”, aggiunge Cappato