MILANO – All’ordine del giorno, del question time della seduta del Consiglio Regionale della Lombardia c’era anche l’interrogazione sottoscritta dai consiglieri mantovani Andrea Fiasconaro del Movimento 5 Stelle (primo firmatario) e Antonella Forattini del Partito Democratico e illustrata in aula da quest’ultima, sul progetto di raddoppio della centrale di Ostiglia.
In realtà – ha detto l’assessore Raffaele Cattaneo– si tratta di una procedura nazionale, per la quale Regione Lombardia dovrà solo formulare il proprio parere al Ministero sulla base dei contributi e delle integrazioni chieste al proponente. La realizzazione di un nuovo gruppo nell’area della Centrale – ha chiarito Cattaneo – non raddoppierà la capacità, come erroneamente sostenuto nell’interrogazione, ma sostituirà una sezione che verrà spenta. E sarà realizzata su un’area che in passato era usata come parco serbatoi, distante dall’abitato. Si tratta inoltre di un intervento che prevede miglioramenti ambientali sui gruppi esistenti. Il progetto prevede nel suo complesso un aumento della potenza di circa un terzo: da 2120 Mwt a 2892 Mwt e una riduzione significativa delle emissioni in atmosfera”.
“La risposta dell’assessore all’ambiente Cattaneo è stata scontata e attendista. – commenta Forattini – Per quanto mi riguarda ho ribadito l’importanza di valutare le autorizzazioni in base al fabbisogno effettivo regionale, in quanto la Lombardia vede, per ora, due richieste di questo tipo: una a Ostiglia e l’altra a Tavazzano (Lodi). Relativamente alla nostra area, la qualità dell’aria non è cosa di poco conto. Siamo nel bacino padano, già oggetto di infrazione con relative sanzioni comunitarie per il superamento dei limiti di polveri sottili. Come ormai ampiamente assodato, la qualità dell’aria non migliora di certo grazie alla presenza di centrali termoelettriche. Anche un recente studio del Cnr, che analizza il caso di una centrale più piccola del progetto di Ostiglia, mette in evidenza come le centrali termoelettriche a ciclo combinato alimentate a gas naturale siano una sorgente tutt’altro che trascurabile di inquinamento atmosferico e come in Italia si sottovaluti il problema.