Resti umani in un pozzo: potrebbero essere di Vito Mezzalira, originario di Ceresara

Potrebbero essere di Vito Mezzalira, ex postino di Trieste originario di Ceresara, i resti umani ritrovati in un pozzo a Gorizia.
A dare una svolta nel caso dell’uomo, scomparso nel 2019 quanto aveva 63 anni, è stata la combinazione tra tecnologia e istinto animale. Le immagini satellitari di Google Earth, infatti, hanno mostrato un improvviso cambiamento nel giardino di una villetta a Sagrado (Gorizia), il pozzo nel giardino risultava, fino a un certo anno, libero, poi improvvisamente coperto e cementato a completare l’opera il fiuto di Klaus, un pastore belga del nucleo cinofilo dei carabinieri.
A continuare a spingere per continuare ad indagare sono sempre state le sorelle residenti ad Asola e Guidizzolo con i loro avvocati di Casalmaggiore.
Mezzalira, classe 1953, aveva interrotto ogni contatto con la famiglia nell’estate del 2019, la sua compagna, Mariuccia Orlando, 66 anni, residente a Gorizia, aveva fornito versioni contraddittorie sulla sua scomparsa fornendo anche come prova un fotomontaggio dove l’uomo era ritratto insieme ad un’altra donna. Una foto che non aveva mai convinto le sorelle.
Poi c’era la pensione che continuava ad essere riscossa da sportelli sempre diversi.
Solo nel 2023 erano state aperte le indagini che fino a venerdì scorso erano rimaste ad un punto morto.
I resti umani e gli indumenti chiusi in un sacco nero trovati nel pozzo a 4 metri di profondità sono ora al vaglio della Medicina Legale di Trieste per l’identificazione ma per gli inquirenti e per la sorella della vittima, Domenica Mezzalira, non ci sono dubbi: si tratta di Vito. La convivente è indagata per omicidio, occultamento di cadavere e truffa, mentre risulta coinvolto anche il fratellastro della donna.