Richiami alimentari, 2024 l’anno dei record con 641 allerte. 294 sono dovute a Listeria

Il 2024 si è guadagnato il primato dell’anno con più richiami alimentari. Ben 641 i casi di allerta di cui 294 a causa della Listeria.
I dati sono stati raccolti da “Il Fatto Alimentare”. La causa più frequente di rischio microbiologico è stata la Listeria monocytogenes (294 richiami) presente in tramezzini, panini e focacce, all’inizio luglio sono stati ben 123 i prodotti richiamati di questa tipologia, mentre 47 i salami, le salsicce e i wuster, a seguire ci sono le insalate con 39 prodotti . Oltre a richiami per mancanza di segnalazione di allergeni, l’altro alto rischio microbiologico che ha fatto da padrone è la Salmonella ( 58 richiami), mentre a fine anno è scoppiato il caso dei formaggi a latte crudo ritirati per possibile presenza di Escherichia coli STEC (12 richiami).
Oltre al rischio microbiologico la seconda causa di richiamo nel 2024 è stata il rischio chimico, che ha interessato un totale di 76 prodotti. A causare più allerte, però, sono stati i pesticidi, con 29 prodotti ritirati, seguiti dagli alcaloidi (10), sostanze organiche prodotte dai vegetali che spesso hanno effetti psicoattivi sugli esseri umani, e dalla migrazione di sostanze chimiche da utensili da cucina (10). A seguire, con 72 prodotti richiamati, è stata la presenza di corpi estranei, la maggior parte dei quali rappresentati da frammenti di metallo (ben 55). Numeri simili per gli allergeni non dichiarati, che hanno coinvolto 67 prodotti.
Questi numeri potrebbero far pensare ad un’emergenza, in realtà Il Fatto Alimentare conclude dicendo che “In Europa, e in particolare in Italia, l’attenzione verso la sicurezza e la salubrità del cibo è altissima e i controlli, delle istituzioni e delle aziende, sono numerosi. È migliorata anche la comunicazione, sebbene ancora viziata da ritardi, errori e imprecisioni. Solo una decina di anni fa gli avvisi erano un evento raro, perché il Ministero della Salute non li diffondeva e solo le allerte più gravi e quelle che coinvolgevano grandi marchi raggiungevano il grande pubblico”.