Riders, CGIL: “Il contratto sottoscritto da Assodelivery e Ugl invece di migliorare le condizioni dei riders italiani, le peggiora”

MANTOVA – Un contratto che invece di migliorare la condizione dei lavoratori, le peggiora. La denuncia arriva dalla CGIL e riguarda l’accordo sottoscritto da Assodelivery (associazione dell’industria del food delivery italiana – alla quale aderiscono Deliveroo, Glovo, Just Eat, SocialFood e Uber Eats) e l’organizzazione sindacale Ugl sulle condizioni dei riders italiani.

“Un accordo – sostiene la CGIL – di dubbia legittimità, visto che è stato escluso il sindacato confederale – Cgil, Cisl e Uil – che sta portando avanti una trattativa presso il Ministero del Lavoro.
“Come Nidil Cgil – spiega Elena Turchi, coordinatrice provinciale di Nidil Cgil Mantova – riteniamo illegittimo e penalizzante l’accordo sui riders sottoscritto da Ugl e Assodelivery, che confina i ciclofattorini in un regime di falsa autonomia, una tipologia di lavoro che anche la Cassazione ritiene non idonea ad inquadrare questi lavoratori”.
Il problema principale di questo accordo – prosegue Turchi – è proprio che nega a priori la possibilità per i riders di poter godere delle tutele del lavoro subordinato, quali malattia, ferie, maternità, e non elimina il principio del cottimo che riteniamo del tutto irricevibile. Il ministero del lavoro si è già espresso rigettando l’accordo sottoscritto, e come Cgil Cisl e Uil utilizzeremo tutti gli strumenti possibili per contrastare questo scempio ai danni di una categoria di lavoratori già ampiamente penalizzata”.

In provincia di Mantova sono circa un centinaio i ciclofattorini coinvolti e per molti di loro “il mestiere del rider – aggiunge Turchi – è la prima occupazione, non un’entrata utile ad arrotondare”. Proprio per questo Nidil Cgil Mantova rivendica con forza il diritto per questi lavoratori a “un salario dignitoso e alle tutele del lavoro dipendente, come già stabilito dalla Corte di Cassazione. Su questi punti non faremo pasi indietro”.

Ecco in sintesi i punti del contratto fortemente contestati da Nidil Cgil

Ai riders è negato l’accesso ai diritti del lavoro subordinato perché sono qualificati esclusivamente come lavoratori autonomi. Ciò significa che continueranno ad essere assunti con collaborazioni occasionali e partite iva.
Viene reintrodotto il pagamento a cottimo (che la legge ha escluso): i 10 euro all’ora sono riferiti a un’ora impiegata tutta nel fare consegne, pertanto non è detto che per un’ora di lavoro si guadagnino 10 euro.
Il premio di 600 euro scatta se si fanno almeno 2.000 consegne all’anno, ma visto che le consegne non le decide il rider, difficilmente la piattaforma permetterà che si arrivi a 2.000.
La maggiorazione del 10% è già prevista per legge. La maggiorazione notturna scatta fra l’1.00 e le 7.00 di mattino. Quante consegne si effettuano in quell’orario? Quasi nessuna.
Il 20% di maggiorazione sull’ora lavorata si raggiunge solo se si lavora in un giorno festivo (non domenicale), se piove e se si è operativi di notte, cioè praticamente MAI

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