MANTOVA – La task force che sta lavorando sul rientro a scuola degli studenti delle superiori il 7 gennaio si è riunita questa mattina in video conferenza nel vertice convocato dalla Prefettura. Tutti i soggetti coinvolti (vedi: Ripresa lezioni in presenza: il Prefetto chiede agli enti coinvolti la rimodulazione del trasporto pubblico) si sono confrontati sulle diverse ipotesi per far ripartire la scuola in presenza in sicurezza e il nodo principale è proprio quello collegato ai mezzi di trasporto.
A inizio anno scolastico per autobus e treni la capienza massima stabilita era dell’80%, oggi è scesa al 50%. Una riduzione da far collimare con la didattica in presenza per il 75% prevista dall’ultimo dpcm.
Apam già da tempo ha indicato come soluzione quella dello scaglionamento degli ingressi degli studenti dalle ore 8 alle 10, con un doppio ingresso, in modo da consentire agli autisti di fare un secondo giro.
Del resto i numeri parlano da soli: per garantire un trasporto in sicurezza per il 75% degli studenti che va a scuola ci vorrebbero 80 autobus in più e altrettanti autisti.
Un numero impossibile a cui far fronte non per la mancanza di risorse che, a differenza da inizio anno scolastico, sono ora arrivate dal governo, ma per mancanza proprio di mezzi e personale. Dal settore privato se ne potrebbero recuperare si e no una decina.
Le scuole fino ad oggi hanno respinto qualsiasi ipotesi di scaglionamento degli ingressi la cui necessità questa mattina è stata ribadita anche dai responsabili di Trenord e Fer (Ferrovie Emilia Romagna).
E del resto sono le stesse indicazioni del ministero dei Trasporti, inviate con una nota ai Prefetti a indicare come soluzioni lo scaglionamento degli ingressi degli studenti e le uscite su due turni mattutini e pomeridiani intervallati da almeno novanta minuti (ad esempio 8/9.30 e 13/14,30), noleggiare autobus privati con conducente e rafforzare le tratte più utilizzate dagli studenti.
Quella del trasporto non sarà però l’unica matassa da sbrogliare: c’è anche il problema degli assembramenti dei ragazzi prime e dopo le lezioni.
Il prefetto di Mantova Formiglio, che nei giorni scorsi aveva avuto confronti separati con i diversi soggetti coinvolti nella partita, auspicherebbe di arrivare a una soluzione entro questa settimana in modo da iniziare poi a lavorare in maniera operativa già da prima di Natale. Non sarà facile però perchè al momento le posizioni sono abbastanza distanti. Certo è che i tempi stringono per una soluzione che dovrà assolutamente non far ripetere gli errori visti nella prima parte dell’anno scolastico che hanno costretto poi alla sospensione della didattica in presenza.