Riforma sanitaria, Asst e sindacati firmano un protocollo per un tavolo permanente di consultazione

MANTOVA – Trovare soluzioni condivise sull’organizzazione ed erogazione dei servizi sanitari e socio sanitari. Con questo intento Asst ha siglato un protocollo d’intesa con le Confederazioni Sindacali Cgil, Cisl e Uil, in risposta anche alla riforma sanitaria regionale, che promuove un approccio collaborativo e partecipativo sul territorio per la realizzazione delle sue linee di indirizzo.

L’accordo prevede di istituire momenti di informazione, consultazione, verifica e approfondimento relativamente alle scelte relative all’erogazione dei servizi sanitari e sociosanitari, sulla base della domanda di salute della popolazione di ogni distretto che è stato istituito. Il tutto basato sull’identificazione e valutazione del profilo epidemiologico della popolazione; determinazione dell’offerta erogativa rispetto al bisogno di salute, all’aderenza delle cure ai modelli organizzativi e agli standard previsti, assicurando l’integrazione delle funzioni sanitarie con quelle sociosanitarie. Ulteriore oggetto di confronto fra Asst e confederazioni sindacali sarà la verifica dello stato di attuazione dei programmi di riorganizzazione dei servizi, la valutazione degli esiti e la proposta di eventuali correttivi.

Per raggiungere questi obiettivo è stato quindi istituito un tavolo permanente di consultazione presso la direzione strategica di Asst e avrà come componenti i vertici dell’azienda socio sanitaria territoriale e delle confederazioni sindacali. I momenti di consultazione si terranno periodicamente o su sollecitazione di una delle parti firmatarie del protocollo. Al centro del primo incontro sarà posta la valutazione del profilo epidemiologico della popolazione di riferimento di ogni distretto.

Il tavolo punterà l’attenzione sul funzionamento delle case di comunità, con particolare riferimento a: punti unici di accesso; centrali operative territoriali; equipe multiprofessionali nell’ambito dell’assistenza primaria (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta); percorsi formativi per lo sviluppo del lavoro in equipe multiprofessionali; promozione dell’assistenza domiciliare pubblica, del ruolo e delle competenze dell’infermiere di famiglia e di comunità.