OSTIGLIA – Per i 40 anni dalla sua istituzione, la Riserva naturale Paludi di Ostiglia non poteva che ricevere un regalo migliore: il rinnovo della convenzione fino al 2025 tra Comune di Ostiglia e Lipu OdV per la gestione dell’area protetta in provincia di Mantova.
Nonostante la palude sia salita di recente agli onori della cronaca per i fatti incresciosi, negativi, che hanno riguardato ambienti, animali e vegetazione della porzione veneta, questi non ne hanno compromesso la funzione, l’importanza, il valore.
Ed è quasi a voler ribadire questo ruolo fondamentale sia a livello territoriale che più in generale, che arriva dunque questo rinnovo di convenzione, che andrà a consolidare la collaborazione tra Comune di Ostiglia e Lipu OdV. In più, garantirà per altri 5 anni la programmazione e lo svolgimento di attività gestionali per la tutela degli aspetti naturalistici del sito (in coordinamento con il Direttore della Riserva, Daniele Cuizzi) e di iniziative di educazione e di sensibilizzazione ambientale ed anche per la promozione e valorizzazione dell’area, attraverso una fruizione attenta da parte dei visitatori, dai bambini delle scuole agli appassionati di natura.
La Riserva naturale è un’area protetta istituita nel 1984 da Regione Lombardia, su idea e proposta di Lipu e affidata in gestione al Comune di Ostiglia, evidenziando nel dispositivo regionale la collaborazione tra l’Ente e l’Associazione.
Nel corso degli anni, l’area ha ottenuto numerosi riconoscimenti, sia a livello locale che internazionale: le ‘paludi”rientrano in Rete Natura 2000, più precisamente sono ZPS (Zona di Protezione Speciale) e ZSC (Zona Speciale di Conservazione), in base alle direttive Uccelli ed Habitat dell’Unione Europea e fanno parte delle zone umide importanti a livello mondiale in base alla Convenzione di Ramsar. Lo testimonia il fatto che in questi anni sono state censite circa 3.000 differenti specie animali e vegetali, tra le quali oltre 250 di Uccelli.
In questi ormai 35 e più anni dalla sua istituzione, la Riserva naturale è sempre più divenuta un luogo di tutela della biodiversità ma anche una porzione di territorio dove organizzare e svolgere attività ed iniziative con la gente e le varie realtà locali. Le linee-guida generali che hanno guidato la collaborazione tra Comune di Ostiglia e Lipu sono state indirizzate in questa doppia azione dove la tutela degli aironi rossi e degli anfibi va di pari passo alle visite guidate con le scolaresche e agli eventi con la gente.
Grazie al rinnovo di questa convenzione, Comune e Lipu taglieranno un traguardo ragguardevole: 40 anni di collaborazione e di unione di intenti, di progetti e di azioni. L’anno speciale sarà il 2024 e verrà celebrato con tante attività e con il consueto compleanno dove, insieme agli altri attori istituzionali come il Parco regionale del Mincio e gli Istituti comprensivi del territorio, festeggeremo l’area protetta, i suoi protagonisti, la sua funzione ecologica e sociale.
In occasione della firma della convenzione, Valerio Primavori, Sindaco di Ostiglia, e Ilaria Reggiani, Assessore all’Ambiente del Comune, affermano: “Riteniamo le Paludi un patrimonio ambientale fondamentale per il nostro Comune e per il territorio. Il rinnovo della convenzione, con la relativa conferma dell’importante investimento sostenuto dal Comune, testimonia la volontà dell’Amministrazione di investire nella tutela, nell’attività educativa e nella promozione della Riserva e conferma la validità di una collaborazione ormai ultradecennale con l’associazione LIPU OdV. Non possiamo che ringraziare l’associazione LIPU OdV, il suo Direttore generale, Danilo Selvaggi, il responsabile Oasi e Riserve, Ugo Faralli, e l’operatore, Giulio Benatti, che insieme al Direttore, Daniele Cuizzi, e al Responsabile comunale, Lorenzo Grecchi, con il relativo staff dell’Ufficio Tecnico, costantemente si adoperano nella salvaguardia e nella gestione della Riserva”.
“Siamo molto lieti di poter proseguire con il Comune di Ostiglia” dichiara Danilo Selvaggi, Direttore generale Lipu OdV, “un rapporto che risale ad oltre 35 anni fa, e che può a tutti gli effetti definirsi un esempio fattivo e un modello concreto di collaborazione e di unione a favore della natura e per lo sviluppo dell’educazione e sensibilizzazione ambientale. In un periodo storico complesso, atti come questo testimoniano la necessità e la volontà di occuparsi del ‘bene comune’ e vanno nella giusta direzione della sostenibilità ”.