LA SPEZIA – Nella stanza dell’hotel dove Rossella Cominotti è morta, sono state trovate siringhe ed eroina usate dalla 53enne e dal marito, Alfredo Zenucchi, nei giorni prima dell’omicidio. Stando a quanto riportato dal quotidiano Repubblica, l’uomo, che avrebbe dovuto togliersi la vita con la moglie, era anche iscritto ad alcuni gruppi Facebook facenti riferimento a sette sataniche.
E su questo che si stanno concentrando gli inquirenti che indagano sulla morte di Rossella Cominotti, la 53enne di Rivarolo Mantovano trovata priva di vita in un albergo di Mattarana, in Val di Vara, nello Spezzino.
Il marito ha confessato l’omicidio, ma c’è qualcosa che non torna. Il suicidio di entrambi, la modalità scelta per suicidarsi, lui avrebbe dichiarato che volevano buttarsi in un dirupo poi che la moglie aveva cambiato idea e che avrebbero dovuto tagliarsi la gola a vicenda, ma poi a lei era mancato il coraggio, e poi ancora, che dopo le 36 ore in cui ha vegliato il corpo della moglie è salito in macchina per andare a farla finita a sua volta.
Ora ad aggiungere particolari su Alfredo Zenucchi, un tipo strano, che conoscevano in pochi sono appunto le pagine Facebook dedicate a sette e riti satanici da lui seguite.
“Ci sono diverse cose ancora da chiarire”, ripete il procuratore capo di La Spezia Antonio Patrono. I parenti di Alfredo fino a ieri sera non si erano fatti vivi, quelli di lei ripetono invece che Rossella “aveva tanta voglia di vivere” e sollevano dubbi sulla volontà della donna di suicidarsi. Secondo loro, infatti, non si sarebbe trattato di un progetto comune. Al momento Alfredo Zenucchi è rinchiuso nel carcere di Massa ed è accusato di omicidio volontario.
I due, dopo un anno di conoscenza, si erano sposati il 9 marzo a Bonemerse, il paesino in provincia di Cremona dove a gennaio avevano aperto un’edicola, che era chiusa da qualche anno. Era un’attività in perdita, ma i due non risultano esserci debiti tali da giustificare un gesto simile.