MANTOVA – Una distanza che sembra aumentare giorno dopo giorno quella tra l’ex candidato sindaco del centro destra a Mantova Stefano Rossi e i vertici di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Dopo la querelle sulla vicenda Aspef in cui Rossi ha dichiarato che vi era un candidato condiviso per il cda ma è stato subito contraddetto dai responsabili mantovani dei due partiti, oggi si apre il nuovo capitolo sul parco del Te.
Rossi ha infatti lanciato una petizione sul suo profilo Facebook con cui chiede di firmare contro il progetto.
“Mentre la città sta morendo ed il centro storico é una completa desolazione, nell’estrema periferia pensano bene di spendere: 8 milioni di euro per piantare 400 (?) piante (20.000 euro a pianta), quasi 200 mila euro di progettazione e centinaia di migliaia di euro all’anno per la futura manutenzione ….” scrive Rossi.
Ma dalla proposta dell’ex candidato sindaco, ora consigliere comunale di Mantova Ideale, si dissociano subito sia il commissario cittadino di Forza Italia Nicola Sodano che il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Alessandro Beduschi. Entrambi sottolineano che si tratta di una iniziativa personale di Rossi di cui mai si è confrontato con i due partiti.
Ma non è solo questione di metodo perchè sia Sodano che Rossi criticano anche nettamente l’iniziativa.
“La campagna elettorale c’è già stata – dichiara Sodano – il sindaco è stato ampiamente riconfermato presentando nel programma anche questa proposta che al limite potrà essere oggetto di un confronto per far si che venga concretizzata nel migliore dei modi, tenendo ad esempio conto delle linee guida depositate a suo tempo presso l’Ufficio Unesco. Ma non si può a questo punto dire un no a prescindere. In ogni caso Forza Italia non partecipa in alcun modo a questa petizione”.
“Anch’io in passato sono stato critico verso un progetto che poteva gravare per milioni di euro sulle casse comunali – spiega Beduschi – ma dal momento che la fortuna ha assistito Palazzi e il Ministero gli dà i soldi per questo preciso scopo, oggi dire di no tanto per dirlo significa portare avanti la solita politica di chi vuole rompere e non costruire.
I soldi dei mantovani non vengono toccati, il progetto comunque migliora la situazione rispetto a quella attuale, dunque il nostro compito sarà quello di vigilare affinchè le cose vengano realizzate per il meglio. A tal proposito avremmo anche noi qualche suggerimento da dare e spereremmo che Palazzi possa coinvolgerci nel confronto. Non partecipiamo quindi in nessun modo a questa pagliacciata mediatica di Rossi”.