SAN BENEDETTO PO – 450 firme raccolte in poche giorni. Sono quelle della petizione organizzata da Cristina Cagliari, la figlia di Ave Minelli, la pensionata di 78 anni morta lo scorso 17 marzo nel tragico incidente stradale accaduto a San Benedetto Po all’incrocio tra le strade Schiappa, Pigozza e Fioriere. Un’intersezione dove già in passato erano avvenuti incidenti molto gravi.
La petizione chiede “l’installazione di un semaforo che regoli la velocità e la fermata agli stop, perché riteniamo che questo sia l’unico modo per cercare di risolvere il problema” dichiara Cristina Cagliari in una lettera inviata a Provincia e Comune in cui si sottolinea, proprio a proposito della richiesta del semaforo: “Il pericolo è dato anche dalla elevata velocità dei mezzi che percorrono le strade e nel non rispetto delle precedenze dalle strade comunali. Per questo vi chiedo d’intervenire al più presto per cercare di evitare che altre famiglie debbano affrontare quello che io e la mia famiglia stiamo passando”.
Domani la questione sarà al centro di un confronto tra Provincia e Comune che si terrà a Palazzo Di Bagno e che era già stato calendarizzato prima del tragico incidente in cui Ave Minelli ha perso la vita. I tecnici dell’Area Lavori Pubblici della Provincia avevano fatto un sopralluogo all’incrocio ed avevano sottolineato la necessità di intervenire. Da lì la convocazione dell’incontro per il 4 aprile, purtroppo troppo tardi per evitare il drammatico scontro.
I cittadini di San Benedetto Po si aspettano che dal vertice di domani esca una soluzione. Per i 450 firmatari della petizione questa può essere solo rappresentata da un semaforo. Il sindaco Roberto Lasagna, subito dopo l’incidente mortale, aveva dichiarato: “bisogna che venga individuata una soluzione per rallentare la velocità dei veicoli, sono disponibile a sentire le proposte della Provincia ma non accetterò niente che non vada e al più presto verso questo obiettivo”.