SAN GIORGIO BIGARELLO – Anche il Movimento 5 Stelle di San Giorgio Bigarello esprime la sua contrarietà all’insediamento della discarica di car fluff a Sorgà, con il capogruppo in consiglio comunale Paolo Bordini.
Il Movimento 5 Stelle in Regione Veneto aveva seguito l’attività dell’amministrazione di Sorgà e del comitato veronese tramite Manuel Brusco, che all’inizio della vicenda era Consigliere Regionale in Veneto e tuttora segue le attività nella provincia di Verona.
“Ci stiamo organizzando – spiega Bordini – per allargare la questione a tutta la filiera dello smaltimento delle auto sui tavoli anche in Regione Lombardia grazie ad Andrea Fiasconaro. Oltre ai passi fatti in Veneto, stiamo lavorando per coinvolgere le istituzioni comunali e alcuni rappresentanti nazionali del Movimento 5 Stelle sullo spinoso tema del deposito nel comune veronese. Un impianto che sarebbe a soli 500 metri dal confine con la Provincia di Mantova”.
“Nello specifico – prosegue Bordini – stiamo lavorando per istituire tavoli di discussione nelle commissioni per incentivare una maggiore vigilanza regionale sulle operazioni di trattamento e demolizione nei centri di raccolta, che di fatto svolgono la prima fase di smaltimento dei veicoli fuori uso, perché siano corrette le operazioni di smontaggio di parti riciclabili. Inoltre chiederemo di porre vincoli al nuovo impianto nelle sedi regionali in modo che debba sostenere costi maggiori, in realtà investimenti in sicurezza per i cittadini e l’ambiente, perseguendo un innalzamento dei limiti regionali riguardo alle aree protette e alle distanze alle quali attenersi per salvaguardare pozzi, corsi idrici e fauna locale, per ridurre il più possibile l’estensione di queste opere. Evidenzieremo anche i problemi di viabilità, un aspetto da non trascurare in questo insediamento”.
“Per quanto riguarda il Comune di San Giorgio Bigarello, oltre alla contrarietà all’opera – dice Bordini – chiederò che l’amministrazione, all’atto di presentazione delle proprie osservazioni sull’opera, insista per ottenere una clausola di vincolo per la Regione, a coinvolgere periodicamente le amministrazioni, anche quelle confinanti, in modo che le eventuali richieste abbiano un canale diretto con la regione. Chiederò inoltre che vengano comunicate alle amministrazioni eventuali concentrazioni di PCB rilevato nel fluff, a partire dalle discariche già di proprietà della società in modo da avere un’ulteriore parametro sulla pericolosità del rifiuto. La priorità deve essere quella ecologica: si fa una discarica a Sorgà in un’area agricola che ha delle caratteristiche geologiche diverse rispetto ad un’ex area industriale, ma il problema reale è che l’impianto nasce perché non si riesce a recuperare tutto il materiale di cui è composta un’auto. La reale soluzione è perseguire l’obiettivo dell’economia circolare e dell’ecologia integrale, mettendo definitivamente alla porta non solo gli inceneritori, ma qualsiasi altro sistema che non preveda il recupero della materia”.
“Al momento – conclude Bordini – ci sono alcuni sistemi che non sono la soluzione per il recupero del car fluff, come quella ideata e testata nel Centro Italia, che comporta la trasformazione del fluff in conglomerato bituminoso da impiegare per la pavimentazione delle strade, così da ridurre ulteriormente e drasticamente la percentuale stoccata in discarica, oppure il recupero energetico attraverso processi di piro-gassificazione: il materiale adeguatamente riscaldato si trasformerebbe in gas che, recuperato e convogliato, produrrebbe energia elettrica”.