Sala gremita al Green Park per l’evento sui 20 anni della legge sull’amministratore di sostegno

MANTOVA – Sala gremita al Green Park questa mattina per la presentazione del libro di Mario Mantovani “Vent’anni di civiltà” che celebra il ventennale della legge del 2004 sull’amministratore di sostegno. Nel 2003, da parlamentare europeo e relatore sull’Anno Europeo della Disabilità, Mario Mantovani si attivò affinché venisse approvata la proposta di legge che prevedeva l’istituzione di una nuova figura: l’amministratore di sostegno. Grazie al suo impegno, il Parlamento Italiano emanò in pochi mesi la legge 6/2004, oggi divenuta fondamentale. A distanza di vent’anni, questo libro propone un’analisi della legge, dal suo iter legislativo alla sua applicazione, per confermarne con orgoglio i punti di forza, ma anche per stimolare interventi migliorativi.

Un dibattito che ha visto partecipare diversi esponenti politici del Mantovano, come la senatrice Paola Mancini (Fdi), l’assessore regionale Alessandro Beduschi (Fdi), che ha portato la sua esperienza personale, quando ricopriva l’incarico di sindaco di Borgo Virgilio, a supporto delle fragilità. “Vent’anni di civiltà – ha sottolineato la giornalista e consigliere regionale di Fdi Paola Bulbarelli, che ha moderato l’incontro – per una figura che è andata a sostenere anziani e disabili che veramente avevano e hanno bisogno di un sostegno, per non essere abbandonati nella loro fragilità. In un contesto come il nostro, nel quale si prevede un invecchiamento progressivo della popolazione, figure come queste saranno sempre più necessarie”. All’evento erano presenti il presidente della Provincia Carlo Bottani, il presidente di Mantova Salus Guerrino Nicchio, il presidente Aiop Lombardia Michele Nicchio, oltre agli avvocati virgiliani Paola Mantovani e Matteo Magri, che, dopo aver ripercorso i particolari tecnici della legge, hanno raccontato episodi significativi e in certi casi toccanti, della loro esperienza. E’ intervenuta in videoconferenza anche Anna Ferrari, consigliere della Corte d’Appello di Milano.

 

AGGIUNGI UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here