San Benedetto, un ponte provvisorio per ridurre al minimo la chiusura del traffico

MANTOVA – Il ponte di San Benedetto sarà interamente nuovo e antisismico da argine a argine: lo ha annunciato la Provincia di Mantova questa mattina, in una conferenza online con i sindaci del territorio e con l’ingegner Antonio Covino, dirigente dell’area lavori pubblici e trasporti. Sostanzialmente il nuovo ponte (parte in golena e parte in alveo) sarà costruito di fianco alla posizione definitiva, e verrà traslato al posto di quello attuale, una volta completata la demolizione. Questa soluzione permetterà di ridurre al minimo i disagi dovuti alla chiusura, che andranno da 18 giorni fino ad un massimo di un mese (presumibilmente nell’estate 2022). La soluzione proposta, che ora dovrà completare tutto l’iter previsto, è quella auspicata dai sindaci e dalla struttura commissariale, grazie allo stanziamento aggiuntivo dei 5,3 milioni di euro di risarcimento dai danni da sisma subiti dal ponte. La Provincia di Mantova ha poi provveduto ad individuare risorse necessarie a completare l’intervento, compresi 2,5 milioni di euro per evitare una chiusura che si sarebbe protratta più a lungo. La somma restante, dei 10 milioni di costi non previsti, sarà assicurata dalla provincia. La fine dei lavori sarebbe prevista per l’autunno del 2022.

“C’erano tre soluzioni per risolvere una volta per tutte il tema della viabilità sul ponte – ha detto il presidente della Provincia Beniamino Morselli -. Anche grazie al confronto con i sindaci, abbiamo scelto quella che coniuga risoluzione dei problemi e riduzione al minimo   dei disagi. Altre soluzioni avrebbero richiesto una chiusura di almeno tre mesi.  Una delle condizioni che ci consentono di andare il più veloce possibile e ottenere qualche risparmio sui lavori, passa con un accordo con Toto: qualora dessimo l’affidamento alla stessa, con un contratto integrativo, potremmo dare presto forma all’esecuzione del ponte in golena. Come sapete, con Toto ora ci sono in essere alcuni contenziosi: dobbiamo arrivare ad un accordo soddisfacente per le parti. Bisogna superare queste problematiche ancora sul tavolo: da parte nostra ci stiamo mettendo buona volontà, credo di poter dire che dall’azienda c’è la massima disponibilità”.

“Si tratta della vittoria del territorio – dice il sindaco di San Benedetto Roberto Lasagna -, ringrazio tutti. Abbiamo lavorato per trovare le giuste soluzioni e anche tra la gente c’è una certa contentezza. Risolvere il problema in un momento molto particolare come quello che stiamo vivendo, visto che stiamo attraversando un’emergenza non solo sanitaria ma anche psicologica e sociale, è molto importante. Una soluzione di questo tipo mette al riparo anche psicologicamente comunità fortemente provate. Ora speriamo che non ci siano problematiche burocratiche a rallentare la situazione, perché la strada intrapresa è quella vincente. Tutto ciò è stato permesso grazie all’accordo tra i sindaci dei comuni colpiti dal terremoto: tutti hanno perso un pezzettino delle somme dovute alla ricostruzione, per destinarli ad  un’opera importante per il territorio. E’ stato un cambio di passo per tutto l’Oltrepò mantovano. L’unione ha fatto la forza”.

“Grazie alla Provincia, al presidente e al suo staff – sottolinea Luca Malavasi, primo cittadino di Quistello -, siamo partiti a volte da posizioni distanti, ma abbiamo fatto sintesi per arrivare all’obiettivo. La parte politica e la parte tecnica hanno fatto un grande lavoro: si tratta del miglior risultato raggiungibile, per noi è una giornata storica. Ci siamo arrivati grazie all’unità e alla compattezza: il ponte darà sicuramente uno stimolo positivo a tutti i nostri territori”.

“Quando abbiamo dovuto fare squadra, rinunciando tutti a qualcosa – ha osservato Alberto Borsari (sindaco di Borgo Mantovano e a capo del Consorzio Oltrepò) -, non abbiamo indugiato. Il nostro comune è il territorio. Questo ponte sarà un’infrastruttura importante che darà benefici a tutti. Dall’altra parte abbiamo trovato una sponda positiva della Provincia da parte del presidente Morselli e dall’ingegner Covino. Sono stati anni molto intensi, ma tutti abbiamo ragionato per il bene del territorio mantovano”.

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