MILANO – È stata approvata nella seduta odierna della Commissione Sanità e Politiche Sociali del Pirellone la legge per potenziare la medicina territoriale grazie ai fondi del Pnrr. Ma tiene banco la questione finanziamenti per quanto riguarda la sanità mantovana: secondo alcune indiscrezioni, a Cremona spetterebbero 38,6 milioni di euro contro i 25 della nostra provincia. Una condizione di per sé illogica, se consideriamo che il mantovano conta 60mila abitanti in più della provincia confinante. Venerdì prossimo ci sarà un incontro tra i consiglieri mantovani e il direttore generale di Ats Valpadana Salvatore Mannino per capire come saranno ripartiti i fondi.
CAPPELLARI (LEGA): “PRIMI IN ITALIA AD ATTUARE PNRR, COINVOLTE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA E VOLONTARIATO”
“Primo importante via libera al quale si è arrivati tramite un serio percorso di ascolto e coinvolgimento degli addetti ai lavori, delle associazioni di volontariato, degli stakeholder dell’ambito sanitario, sociosanitario e sociale con un record assoluto di oltre 300 audizioni e 4 convegni – precisa Cappellari – sono stati mesi di inteso lavoro per giungere a un testo largamente condiviso al fine di promuovere il riordino normativo della sanità regionale partendo dal basso e da chi, sul campo, opera ogni giorno in questo settore”.
“Il testo approvato nella seduta odierna della Commissione con i voti favorevoli della maggioranza e i voti contrari dell’opposizione, prevede un maggiore coinvolgimento dei sindaci, delle società scientifiche, delle associazioni dei pazienti, il rafforzamento del ruolo delle farmacie e delle cure domiciliari accogliendo 84 proposte integrative degli stakeholder auditi – sottolinea Cappellari – l’assistenza domiciliare integrata (ADI) sarà implementata attraverso un notevole stanziamento di 451 milioni di euro con l’impiego della telemedicina e del teleconsulto che daranno una svolta innovativa all’intera struttura delle cure”.
“Ora il testo passa all’Aula consiliare che sarà chiamata, a partire dal prossimo 10 novembre, ad esaminare e approvare definitivamente il progetto di legge – prosegue il Consigliere leghista – la Lombardia è la prima Regione in Italia ad attuare gli investimenti del Pnrr sulla medicina territoriale e si dimostra, ancora una volta smentendo coi fatti le diffamazioni dei mesi passati, eccellenza e avanguardia nel sistema sanitario”.
FORATTINI (PD), “È UNA NON-RIFORMA. PROSEGUIREMO LA BATTAGLIA IN CONSIGLIO”
“Nessuna apertura, nessun confronto, nessun ascolto. Così la maggioranza ha approvato oggi in Commissione Sanità il testo della vice presidente Moratti che dovrebbe essere la riforma della sanità in Lombardia, ma che sarebbe meglio definire una non-riforma”. Commenta, così, il passaggio in Commissione Sanità della Legge 23 la consigliera regionale mantovana del PD Antonella Forattini. “L’iter di questa riforma, fin qui, è stato mortificante per noi minoranze e per tutti gli stakeholder (sindacati, organizzazioni di medici, infermieri e operatori, associazioni di pazienti e del terzo settore) che hanno presentato proposte migliorative rimaste inascoltate. – prosegue Forattini – Una pessima gestione della Commissione Sanità e una maggioranza ripiegata su sé stessa con spirito acritico. Ma ancora la battaglia non è finita. Dal 10 novembre il testo arriverà in Consiglio Regionale e qui insisteremo perché vengano corretti i tanti difetti di questo pessimo progetto di legge: dalle scarse risorse per la medicina territoriale allo sbilanciamento eccessivo a favore del settore privato secondo una logica di mercato e senza programmazione. La sanità lombarda merita molto di più ed è questa l’unica occasione che abbiamo per correggere il tiro”.
FIASCONARO (M5S): “UNA NON-RIFORMA CHE RAFFORZA IL MODELLO FORMIGONI”
“La maggioranza si auto assolve continuando a rafforzare il modello Formigoni – afferma il consigliere pentastellato Andrea Fiasconaro -. In commissione sanità è stato approvato il testo di riforma con pochissime modifiche, spesso suggerite dalla Giunta che ha fatto ritirare “a colpi di frusta” gli emendamenti di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Non ci sorprende che la discussione non abbia analizzato il principale problema, cioè il rapporto-pubblico-privato che, anche in vista degli investimenti che arriveranno grazie al Pnrr, dovrebbe essere improntato sulla programmazione e non sul principio di Libero Mercato.
Scopriamo anche, dall’intervento della Lega, che il modo in cui sono state individuate le case della comunità, ad esempio a Monza, sarebbe “sbagliato”. Non è accettabile la discussione di una legge che non è attenta alle esigenze dei territori, ma si concentra moltissimo sulla tutela degli investimenti dei privati. Il nostro voto contrario, non è polemico, ma un chiaro messaggio: per noi la salute è un bene primario e non un business.”