Sanità, Forattini (Pd): “A Mantova le case di comunità previste sono meno della metà del necessario”

MANTOVA – “La medicina territoriale in Lombardia è stata dimenticata per decenni e non basterà cambiare nome ad alcune strutture, né limitarsi a sfruttare le risorse del Pnrr senza implementarle con fondi regionali per cambiare la situazione”.

Lo dice la consigliera regionale del Partito Democratico Antonella Forattini, intervenuta oggi in Consiglio Regionale per la sesta giornata di discussione della riforma sanitaria lombarda. Forattini ha denunciato la completa insufficienza della proposta di legge sul tema della connessione tra medicina e territorio.

La medicina territoriale – spiega Forattini – è il problema principale della sanità in Lombardia. Un problema che  è stato creato da Formigoni, prima, e da Maroni, poi, e che la riforma Moratti e Fontana non va assolutamente a risolvere. A dirlo sono i numeri: nella nostra regione servirebbero 500 Case di Comunità, come dice il Ministero della Salute. La Regione Lombardia, invece, ne realizzerà solo 115 nella prima fase e 216 a regime. Meno della metà del necessario. Peggio ancora a Mantova: solo nella nostra provincia servirebbero 20 case di comunità. Ne avremo soltanto 8”.

“Questo accade perché – conclude la consigliera del PD – dopo decenni in cui si è accentrato tutto il peso sugli ospedali maggiori, oggi ci troviamo al punto zero e perché non vengono messe adeguate risorse su questa partita, ma solo i fondi in arrivo dal Pnrr. Il principio, invece, dovrebbe essere quello di consentire ai cittadini di trovare, vicino a casa, strutture complesse e complete delle professionalità necessarie, senza doversi rivolgere ogni volta all’ospedale principale rischiando il sovraccarico che abbiamo ben visto durante la pandemia. Con questa nuova legge tutti i problemi resteranno esattamente dove sono e la sanità lombarda cambierà solo quando cambierà il Governo della Regione”.