MILANO – Una significativa convergenza di intenti tra i sindacati regionali e le proposte del Partito Democratico sta delineando un fronte comune per una profonda riforma del sistema sanitario lombardo. L’obiettivo primario è il rafforzamento dei principi di universalità, prevenzione e capillarità dei servizi territoriali, ponendo al centro la persona e incrementando il controllo pubblico sui fornitori di servizi sanitari.
Il progetto di legge di iniziativa popolare, promosso da un ampio schieramento di realtà politiche e sociali, si propone di affrontare le criticità più urgenti che affliggono l’attuale sistema, quali i tempi di attesa eccessivamente lunghi e le crescenti disuguaglianze nell’accesso alle cure.
Durante un’audizione tenutasi lunedì 9 giugno scorso, alla presenza di Anaoo-Assomed Lombardia, i rappresentanti di CGIL, CISL, UIL regionali hanno ribadito il loro pieno apprezzamento per le proposte avanzate dal PD, riconoscendo una forte sintonia con le battaglie che il sindacato stesso sta portando avanti. In particolare, è stata sottolineata la necessità di garantire l’universalità del servizio, l’efficacia della prevenzione, la prossimità dei servizi sul territorio e una governance più incisiva sugli erogatori privati.
Un punto cruciale emerso dalla discussione è la gestione del rapporto tra pubblico e privato. I sindacati hanno evidenziato l’imperativo che il settore privato accreditato, in particolare quello a scopo di lucro, intensifichi la propria collaborazione per il raggiungimento degli obiettivi di salute pubblica. È stato inoltre denunciato come, ormai, il servizio sanitario pubblico in Lombardia non sia più pienamente accessibile a tutti, con un numero crescente di persone costrette a rinunciare alle cure a causa dell’impossibilità di sostenere i costi di visite ed esami privati.
“Sono soddisfatto che i sindacati abbiano ribadito l’apprezzamento per le nostre proposte,” ha commentato Carra, evidenziando l’importanza di questa sinergia. “La sanità pubblica è tutta da ricostruire. Per questo abbiamo presentato una legge di iniziativa popolare che mira a modificare i principi di fondo attraverso i quali si determinano le scelte in sanità a livello regionale, a partire proprio dal tema dell’equivalenza tra pubblico e privato, perché questo significa inevitabilmente andare verso la privatizzazione. Al contrario, noi intendiamo promuovere il miglioramento della sanità pubblica, per tutti.”