“Sanitari indifesi, la Regione scarica sul personale le proprie responsabilità”. Dura accusa di Cgil, Cisl e Uil

MILANO – Vergogna! E’ quanto gridano con forza i sindacati di categoria lombardi della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil. 
E lo gridano forte nei confronti di Regione Lombardia rea di “scaricare sul personale sanitario la responsabilità di non aver finora garantito protezioni adeguate contro il Coronovairus. “
“Mentre noi continuiamo a denunciare che alle operatrici e agli operatori della sanità e del socio sanitario assistenziale, ai medici di medicina generale e delle cure primarie, a tutto il personale che, in prima fila, sta fronteggiando il Covid-19, mancano i dispositivi di protezione individuale, Regione Lombardia cosa fa? Scarica su di loro, con tanto di delibera, le responsabilità! – dicono i sindacati – Attraverso l’ultima delibera regionale si chiede a lavoratrici e lavoratori di autocertificare la propria  temperatura basale e il proprio stato di salute e così stanno procedendo le Asst sul territorio, scaricando su chi lavora e rischia il contagio (ma ormai siamo oltre il rischio, come riporta anche la stampa, con i dati drammatici dei morti e il numero crescente di personale contagiato) le responsabilità penali.
Regione Lombardia prima annuncia misure a tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori e poi, alla prova dei fatti, li prende in giro. È inaccettabile!
Quotidianamente riceviamo segnalazioni che nelle varie strutture si fa uso anche di mascherine fatte con gli assorbenti o fascette di carta velina, di calzari fatti con i sacchi della spazzatura (col rischio pure di scivolare) – continuano Cgil, Cisl e Uil – n mancanza di dispositivi di protezione ad hoc.  Questo è rispetto? Questa è tutela? E ora lavoratrici e lavoratori devono pure assumersi il carico dell’eventuale contagio?
Si metta subito fine a questa vergogna, che scredita come non mai l’istituzione lombarda.
Medici, infermieri, tecnici, operatori socio sanitari e ogni altro lavoratore e lavoratrice delle strutture ospedaliere pubbliche e private, ASP, RSA, inclusi i dipendenti delle cooperative sociali, in quanto particolarmente esposti al contagio vanno protetti e monitorati attraverso i tamponi. Lo ribadiamo: va adottata una profilassi specifica.
In più stanno aumentando la fatica e lo stress tra il personale. Notizie come quella di oggi – il suicidio di una giovane infermiera dell’Ospedale San Gerardo di Monza perché, pare, positiva al coronavirus – sono una ferita profonda. Esprimiamo cordoglio ai familiari e solidarietà e vicinanza a lavoratrici e lavoratori di tutto l’ospedale.
A Regione diciamo: questo è un preciso segnale cui provvedere, anche qui, da subito”