Sant’Anselmo, pellegrinaggio continuo davanti all’urna. Nel 1986 l’indagine scientifica sul suo corpo incorrotto

MANTOVA – 18 marzo, Sant’Anselmo, in una Mantova con le scuole chiuse per la festività del patrono ma con uffici e aziende in gran parte operativi, sono stati in tanti anche oggi i fedeli che si sono recati in Duomo per rendere omaggio al santo di cui il corpo incorrotto è  esposto nell’urna (sarà chiusa domani dopo la messa delle 7,30) sotto l’altare maggiore:
Già, il corpo incorrotto di quello che fu vescovo di Lucca e nonostante divenne il protettore di Mantova non ne fu mai vescovo. Fu invece esule nel territorio virgiliano  (fu esiliato da Lucca da parte dell’imperatore Enrico IV a causa della sua posizione favorevole al papa Gregorio VII nella lotta alle investiture ) dove divenne fidato consigliere consigliere di Matilde di Canossa. Fu tra i fedelissimi proprio di papa Gregorio VII. Mori a Mantova nel 1086.

L’INDAGINE DEL 1986 SUL CORPO INCORROTTO DEL SANTO 

Da allora il suo corpo ha subito molti trasferimenti ma nonostante questo le sue membra sono pressochè integre come ha dimostrato anche l’ultima indagine effettuata nel 1986, nel 900° anniversario della morte, in una sala del palazzo vescovile dal primario di anatomia patologica dell’ospedale Carlo Poma Angelo Casarini davanti a una commissione istituita dal vescovo Carlo Ferrari. La lunghezza della salma è di 156 centimetri, il corpo è pressochè vuoto quindi il peso è di pochi chilogrammi. Durante l’analisi si riconobbe ancora il rossiccio dei peli dei baffi. Sant’Anselmo venne rivestito con paramenti pontificali donati dallo stesso vescovo Ferrari mentre l’anello che gli venne messo al dito fu dato da monsignor Ciro Ferrari che l’aveva avuto dal vescovo Domenico Menna.

ANSELMO, NIPOTE DI UN PAPA

Anselmo era il nipote di Papa Alessandro II. Il futuro patrono di Mantova infatti fu chiamato così proprio in onore di suo zio Anselmo da Baggio che poi fu nominato vescovo di Lucca nel 1057 e diventò Papa nel 1061 fino a quando morì nel 1073 quando gli succedette sul soglio pontificio Gregorio VII.

LA DEVOZIONE ALLA MADONNA CHE CHIESE AD ANSELMO DI METTERE MANTOVA SOTTO LA SUA PROTEZIONE 

Anselmo era solito pregare davanti ad un’immagine della Madonna con bambino, posta tra l’antica chiesa di San Paolo e la cattedrale. La devozione del futuro santo per la Vergine era talmente forte che la tradizione racconta di un miracolo. L’immagine della Madonna infatti sembra abbia parlato con Anselmo chiedendogli di mettere la città sotto la sua protezione, cosa che il santo fece senza esitazione. L’immagine è quella posta dietro l’altare della cappella di Santa Maria dei Voti, da tutti meglio conosciuta dell’Incoronata. Questa piccola chiesetta fu edificata nella seconda metà del quattrocento per volere del marchese Federico I Gonzaga.

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