Sciopero “a casa” con la copertura dei sindacati per chi non si sente tutelato. Raggiunti accordi importanti. Chiesti incontri con Confindustria, Sindaco e Prefettura.

MANTOVA – Circa 1000 aziende per 40mila lavoratori del settore tessile, chimico, elettico manifettueriero: sono loro le protagoniste dello sciopero indetto per domani dai sindacati a seguito del decreto del Governo approvato ieri sera. “Se i lavoratori non hanno le condizioni per lavorare in sicurezza – spiega Michele Orezzi, segretario generale FILCTEM CIGL – offriamo una sorta di “ombrello”, di copertura, a tutti coloro che non si sentono tutelati sul luogo di lavoro. Le aziende – prosegue Orezzi – non sono pronte per far lavorare in sicurezza i lavoratori per evitare contagi da Covid-19 – per questo chiediamo di fermarci”.

Qualche segnale positivo invece nel settore metalmeccanico: “abbiamo raggiunto degli accordi con la Zanotti e la Piusi per una significativa riduzione di produzione, in pratica saranno al lavoro pochissime persone – commenta Marco Massari, segretario generale FIOM CGIL”

Nessuno sciopero quindi, almeno per domani, in vista di una cassa integrazione ad hoc “Per noi è un primo passo – prosegue Massari – per arrivare alla chiusura totale delle aziende per almeno 15 giorni“.

Stessa situazione per la Sisma, raggiunto una accordo per la cassaintegrazione con pochi lavoratori sul posto solo per mantenere al minimo l’attività. L’azienda, con due sedi produttive a Valdaro e Porto Mantovano. “Viste le preoccupazioni manifestate dagli operai ai rappresentanti sindacali per la loro salute abbiamo iniziato – spiega Claudio Pasolini segretario provinciale di FILLEA CGIL – una trattativa con l’azienda e Confindustria Mantova. Abbiamo chiesto di ridurre la produzione o due settimane di fermo per la situazione di emergenza sanitaria che si è venuta a creare per la diffusione del coronavirus”. Nel primo pomeriggio la trattativa si è conclusa: forte riduzione di produzione e due settimane di cassa integrazione per i dipendenti; si andrà avanti solo con le produzioni urgenti, mentre le altre si fermeranno tutte. Pasolini tiene a sottolineare che “l’azienda si è comportata in modo responsabile”. Da lunedì, quindi, si attuerà una pesante riduzione della attività per il sito di Valdaro e la chiusura del sito di Porto Mantovano.

Continuano le agitazioni all’Iveco e alla Corneliani che hanno già scioperato oggi.

Sono a firme congiunte delle tre sigle sindacali Soffiati (CGIL), Perboni (CISL Asse del Po) e Soncini (UIL Cr-Mn) le due lettere inviate oggi per chiedere un incontro urgente a Confindustria e a Sindaco e Prefettura di Mantova per chiedere l’identificazione delle aziende che, per la loro attività e produzione di beni e servizi sono da considerarsi indispensabili nella attuale situazione di grave crescente emergenza sanitaria e, come tali, da non sospendere e quali invece possono fermare la produzione.

 

 

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