MANTOVA – Dalle ore 21 di ieri, giovedì 4 settembre, alle ore 18 di oggi ì, i macchinisti e capitreno aderenti all’Assemblea Nazionale Personale di Macchina/Personale di Bordo incroceranno le braccia per la undicesima volta, in segno di protesta contro il recente rinnovo contrattuale, ritenuto penalizzante e inadeguato.
I lavoratori denunciano una condizione professionale sempre più gravosa: turni aciclici e orari di servizio fino a 11 ore, riposi insufficienti per un recupero psico-fisico adeguato, assenza di ambienti idonei e impossibilità di usufruire dei pasti, riduzione del personale a bordo, anche su treni notturni e ad alta velocità, con gravi ripercussioni sulla sicurezza
Le conseguenze sono già evidenti: ritardi, soppressioni e un aumento degli episodi di violenza a bordo treno. Affidare centinaia di passeggeri a un solo capotreno non è sostenibile né sicuro.
La richiesta dell’assemble PdM/PdB
Una normativa che tuteli la salute dei lavoratori e garantisca la sicurezza del servizio ferroviario, svincolata da logiche di profitto; un contratto unico nazionale per tutte le imprese ferroviarie, per contrastare il dumping contrattuale, l’inalienabilità dei macchinisti Mercitalia dal gruppo FSI, una normativa equa per il personale dei treni merci, equiparata a quella del trasporto passeggeri, un adeguamento salariale che compensi la perdita di potere d’acquisto e riconosca le competenze, le responsabilità e i disagi della professione, maggiore tutela per i macchinisti in servizio notturno, spesso lasciati soli e privi di assistenza in caso di emergenza
L’Assemblea Nazionale PdM/PdB ribadisce la volontà di dialogare con aziende e istituzioni, ma chiede un intervento urgente per dare risposta alle legittime istanze dei lavoratori. In assenza di segnali concreti, la mobilitazione proseguirà.
“Vogliamo informare correttamente l’opinione pubblica, affinché siano comprese le ragioni dello sciopero e chiarite le responsabilità dei disagi che ne derivano – si legge nel comunicato dell’assemblea – La salute e la sicurezza sono diritti fondamentali di ogni lavoratore e cittadino. Aziende e istituzioni hanno il dovere di garantirli”