Scuola, i sindacati: “Si chiuda l’anno dignitosamente, ponendo le basi per rientrare a settembre”

MANTOVA – Si sono riunite oggi le organizzazioni sindacali del comparto scolastico di Mantova (Cisl Scuola, Flc Cgil, Snals, Uil Scuola Rua), allo scopo di valutare l’eccezionale situazione in cui si è trovata la scuola e riguardo alle prospettive di chiusura del corrente anno scolastico e riapertura del successivo.

“DAL PERSONALE ENORME SFORZO DI CAPACITÀ ED ESPERIENZA”

“Intendiamo esprimere un plauso – hanno detto i delegati sindacali – un ringraziamento e il sostegno a tutto il personale scolastico: i docenti, che hanno continuato a mantenere viva l’azione didattica e collegiale, riuscendo a fronteggiare una situazione di emergenza eccezionale, dovendosi fin dall’inizio inventare come tenere accesa la luce della conoscenza, senza mai interrompere l’imprescindibile relazione, prima sociale e poi didattica affinché nessuno dei discenti venisse trascurato; il personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario, in ogni sua singola componente e nella specificità della propria mansione, il quale ha mantenuto e continua a mantenere, tra mille difficoltà, l’efficienza dei servizi scolastici. I Dirigenti, o buona parte di essi, che anteponendo il buonsenso allo spirito di protagonismo individuale, hanno agito il meglio possibile, districandosi nella giungla di DPCM che si sono susseguiti in modo schizofrenico e, qualche volta, poco chiaro, condividendo lavoro e scelte con tuttala Comunità scolastica. Tutto il personale della scuola, quindi, ha cercato di dare un contributo a questo enorme sforzo di capacità ed esperienza, seppur privo, soprattutto all’inizio, di strumenti e linee direttive condivise. Fin dall’inizio e ancora oggi chiediamo ai dirigenti scolastici e all’ufficio scolastico territoriale, una grande apertura in termini di condivisione e selezione degli obiettivi, per evitare, com’è già accaduto,una sorta di recita a soggetto spesso dirigistica, non condivisa, in definitiva non utile ad un sistema scolastico che deve guardare agli studenti e alle famiglie in modo personalizzato, evitando di riprodurre ed acuire le diseguaglianze sociali nella forma del digital divide, ossia da coloro che anche a Mantova hanno accesso effettivo alle tecnologie dell’informazione (in particolare personal computer e connessione ad Internet) e chi ne è escluso, in modo parziale o totale”.

“LINEE GUIDA CHE CONSENTANO DI CHIUDERE L’ANNO IN MODO DIGNITOSO, PONENDO LE BASI PER RIPARTIRE A SETTEMBRE”

“La scuola e i suoi soggetti devono produrre un grande sforzo di condivisione di linee guida che consentano di chiudere in modo dignitoso l’anno e di porre le basi per aprire il nuovo anno a settembre. Sarebbe impensabile, infatti, pensare alla didattica solo in termini di Didattica a distanza, perché la scuola è un fenomeno esperienziale fatto di relazioni, incontri, mescolanze di elementi fisici e di cultura; di teoria e di esperienze empiriche. In ogni caso sarebbe inimmaginabile, una volta finita l’emergenza nella società e nella scuola, che si possa ritornare alla situazione contrattuale e sindacale precedente”.

“LA DIDATTICA E L’ORGANIZZAZIONE DOVRANNO CAMBIARE FINCHÉ NON CI SARANNO RIMEDI SANITARI SICURI”

“Infatti, al di là di ogni considerazione politica generale, molte saranno le questioni e le materie effettive e pratiche su cui dovremo intervenire: innanzitutto, il nodo della didattica e la sua regolamentazione. È del tutto evidente che ancora per lungo tempo la didattica non verrà effettuata in presenza. Ciò impone di ragionare anche intorno ad un altro punto quale quello relativo alla valutazione. Ma anche quando sarà possibile tornare nelle classi, la didattica e l’organizzazione scolastica non potrà più essere quella che abbiamo conosciuto finora, con aule affollate, spazi condivisi e contatti fisici, almeno finché non troveremo rimedi sanitari sicuri (come ad esempio un vaccino). Tutto ciò impone, quindi, di definire e, soprattutto, mettere in atto a livello territoriale regolamentazioni normative e contrattuali specifiche; interventi di riduzione del numero di alunni e studenti nelle classi; organizzazione di strumentazioni di sicurezza e molto altro. Vi saranno riflessi organizzativi notevoli: pensiamo alle mense scolastiche; ai servizi di igienizzazione; alla enorme trasformazione che si è registrata, tra mille difficoltà, nelle segreterie delle scuole, già affette da una cronica carenza di organico, che il Ministero continua a sottovalutare,che a Mantova vede oltre la metà delle scuole prive del Direttore dei servizi generali (DSGA)”.

“INNOVAZIONE TECNOLOGICA CRUCIALE, IL MINISTERO INVESTA DI PIÙ”

“Le segreterie delle scuole sono sottoposte ad intenso bombardamento di compiti nuovi (le pratiche pensionistiche), e ciononostante il ministero spende poco o niente nella formazione e nell’innovazione tecnologica che, abbiamo visto in questo periodo, diventa cruciale. Eppure, queste lavoratrici e questi lavoratori, in questo periodo hanno garantito il funzionamento amministrativo delle scuole dalle loro case, spesso e volentieri con i loro mezzi. Pertanto, non osiamo immaginare di trovarci ancora una volta davanti a chi pensi che con il solo maggiore impegno e buona volontà del personale scolastico si possano affrontare questi nodi organizzativi di sicurezza sanitaria”.

“SERVONO PROTOCOLLI DI SICUREZZA ADERENTI ALLE NECESSITÀ DI OGNI REALTÀ LOCALE”

“Le organizzazioni sindacali territoriali di Mantova, auspicano quindi che le parti sociali a livello locale si impegnino per elaborare protocolli di sicurezza nelle scuole che non siano solo e unicamente la mera applicazione di regolamentazioni generali, sia che provengano dal Ministero, sia che provengono dagli USR, ma che abbiano una concreta aderenza alle necessità di ogni singola realtà scolastica locale. Sarebbe necessario elaborare un protocollo di intesa a carattere locale specifico perché solo a questo livello si possono effettuare con rapidità ed efficacia interventi sulle istituzioni scolastiche in accordo con il complesso delle istituzioni politiche e sociali che gravitano intorno al mondo scolastico: Comuni, Provincia, Ufficio scolastico provinciale, Associazioni dei dirigenti scolastici e le stesse organizzazioni sindacali di categoria. È del tutto evidente che in questo modo, senza lungaggini e ritualismi, sarebbe possibile avviare per tempo il prossimo anno scolastico, nonché concludere l’attuale in modo dignitoso, senza lanciare ulteriori negativi messaggi, come quelli arrivati forti e chiari dal Ministero, che non fanno che deprimere le aspettative delle famiglie e degli studenti, degradando l’impegno e la professionalità con cui i docenti e il personale tutto, stanno organizzando la didattica e mantenendo attiva, viva, il legame educativo”.