Si allarga il fronte dei sindaci che chiede la lista unitaria per le provinciali. Malumori per le ingerenze dei partiti

MANTOVA – Si allarga il fronte dei sindaci che chiede la lista unitaria per le elezioni provinciali del prossimo 13 dicembre. Ieri c’è stato un nuovo incontro on line in cui, oltre ai diciotto primi cittadini che già nei giorni scorsi avevano lanciato la proposta, ha preso parte un’altra decina di loro colleghi.
E, cinque di questi, Giuseppe Torchio di Bozzolo, Mario Monicelli di Castellucchio, Pietro Bortolotti di Dosolo, Giuseppe Baruffaldi di Pomponesco e Enrico Volpi di Castiglione delle Stiviere, hanno detto già di condividerla pur con dei distinguo. Se infatti Torchio è apparso totalmente convinto della necessità della lista unitaria tanto da aver tenuto un lungo discorso a sostegno di questa, Volpi ha sempre ribadito l’importanza del progetto ma con alcuni “però”.
“Il progetto idealmente è bello – spiega infatti Volpi – ma bisogna essere pragmatici. Parliamo di un progetto dei sindaci su cui però i partiti ci stanno già mettendo il cappello come dimostra la delegazione trattante del Pd al cui interno c’è anche il segretario del partito. Una mossa che costringerà anche i partiti di centro destra a fare la loro delegazione con il rischio di trovarci scelte fatte dai partiti e non dal territorio come vorrebbero i sindaci. Spero si riesca ovviamente nell’obiettivo perchè io per primo non voglio una provincia divisa in due ma dobbiamo stare con i piedi per terra e vedere qual’è la realtà dalla quale non possiamo prescindere”.
Il fatto che i dem abbiamo formato una delegazione con all’interno, insieme a quattro sindaci, anche il segretario provinciale Marcheselli ha dato fastidio per la verità anche ad altri primi cittadini che vedono questa mossa come un’intrusione dei partiti in un progetto che, fin dall’inizio, si è detto doveva superare invece le logiche partitiche.
Gli altri sindaci che hanno preso parte all’incontro e che non hanno espresso però ancora un parere sul progetto sono Sergio Rossi di Roncoferraro, Gianni Grassi di Rodigo, Mattia Cortesi di Roverbella, Alessio Renoldi di San Martino Dall’Argine, Stefano Meneghelli di Guidizzolo e Germano Bignotti di Solferino.
In alcuni casi i sindaci hanno partecipato insieme ai rispettivi capigruppo di minoranza, un segnale quest’ultimo che è stato visto molto positivamente, nell’ottica proprio di un progetto che si vuole vada al di là degli schieramenti politici.