Sinistra Italiana in presidio contro la discarica di amianto a Marmirolo

MANTOVA – Presidio questa mattina a Mantova davanti alla sede locale di Regione Lombardia, organizzato da alcuni esponenti di Sinistra Italiana, mentre a Milano si svolgeva l’incontro tra la giunta regionale e i rappresentanti dell’azienda Ammit Srl per discutere del futuro della ex cava di Marmirolo, al centro di una nuova proposta di discarica per materiali contenenti amianto.
Al centro della protesta, a cui ha partecipato anche il consigliere regionale dem Marco Carra, la richiesta di fermare l’iter autorizzativo per la discarica proposta dalla società, che opera nel settore del trattamento dei rifiuti e delle discariche specializzate. Ammit aveva già avanzato una proposta simile nel 2022, successivamente ritirata. Ora ha presentato un nuovo progetto, che — nonostante alcune modifiche — è ancora fortemente contestato da enti locali, ambientalisti e cittadini.

La cava è già inquinata e andrebbe prima caratterizzata e bonificata,” sottolineano i promotori del presidio. Diverse criticità emergerebbero dallo studio ambientale allegato alla nuova proposta: si ignorerebbe la vicinanza a nuclei abitati e a frazioni del comune di Marmirolo, così come la presenza di prati stabili e la prossimità al Parco del Mincio, al fiume Mincio stesso e al canale Scaricatore Pozzolo-Maglio. Tra i timori principali, anche quello legato a eventuali cedimenti della vasca di contenimento per via di assestamenti naturali, eventi sismici o rotture strutturali non visibili, con la possibilità che fibre di amianto vengano trascinate in falda dalle acque piovane, con gravi rischi per la salute pubblica.

Impatto ambientale e paesaggistico

La zona è ritenuta di pregio naturalistico e si trova lungo la ciclovia Mantova-Peschiera, parte dell’itinerario europeo Eurovelo 7, oltre che in corrispondenza di un altro tratto ciclabile in fase di realizzazione. Oltre al danno ambientale, si teme l’aumento del traffico pesante, che inciderebbe ulteriormente sull’equilibrio dell’ecosistema locale.
Dopo aver detto no all’impianto di inertizzazione a Valdaro, oggi diciamo no a questa discarica,” ha dichiarato Fausto Banzi, rappresentante di Sinistra Italiana. “Il nostro territorio ha già pagato un prezzo altissimo in termini di salute, morti sul lavoro e bonifiche a carico dello Stato, non di chi ha inquinato.” Secondo le stime regionali, per arrivare all’eliminazione totale delle coperture in cemento-amianto entro il 2027 — obiettivo fissato dalla Regione — sarà necessario smaltire circa 1,3 milioni di metri cubi di materiale, tra coperture, manufatti e vecchie tubature. Le discariche attive in Lombardia possono accoglierne ancora 950 mila, ma ne mancherebbero circa 350 mila da collocare. Tuttavia, il punto non è solo dove smaltire, ma come e con quali garanzie. Il Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione di Regione Lombardia ha recentemente pubblicato una relazione, approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale il 9 aprile 2025, in cui si chiede un aggiornamento puntuale dei dati su rimozione e smaltimento dell’amianto, basandosi su fonti incrociate e verificate.
Fermiamo tutto finché non verrà bocciata l’ipotesi di discarica per motivi ambientali, sanitari e industriali,” conclude Banzi. “Aspettiamo la prossima relazione del Comitato Paritetico e il rinnovo del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti contenenti amianto, entrambi previsti entro il 2027.”