MANTOVA – Ha violato il divieto di avvicinamento alla casa familiare e alla donna che in passato aveva perseguitato, ma il braccialetto elettronico ha fatto il suo dovere: è stato quindi arrestato in flagranza, ancora prima che potesse portare a termine il proprio disegno persecutorio, un cittadino mantovano. Ora è dietro le sbarre.
L’intervento è avvenuto la scorsa notte, nei pressi dell’abitazione della donna, dove gli agenti della Squadra Volante sono intervenuti tempestivamente. L’uomo, un 55enne, infatti, è stato sorpreso nascosto al buio davanti alla casa della vittima, equipaggiato con oggetti atti allo scasso, tra cui una sega, due grossi cacciaviti e un coltello a serramanico.
Come detto, l’uomo era stato sottoposto alla misura del braccialetto elettronico, ma nei giorni scorsi si era recato in Questura per segnalare un presunto malfunzionamento del dispositivo. Forse proprio per sviare i sospetti dal proprio intento ed entrare in azione indisturbato.
E invece l’apparecchio tecnologico ha fatto il suo dovere: durante la serata, l’agente della Sala Operativa della Questura ha notato segnali anomali provenienti dal sistema di controllo del braccialetto elettronico. Considerato che il dispositivo risultava non funzionante, gli allarmi hanno destato sospetti immediati.
Preoccupato per l’incolumità della donna, l’operatore della Questura, ha tentato ripetutamente di contattarla telefonicamente, senza però ottenere risposta. A quel punto, ha disposto l’intervento immediato della Squadra Volante.
All’arrivo sul posto, gli agenti hanno trovato l’uomo nascosto, accovacciato e intento ad ascoltare dall’esterno i rumori provenienti dall’abitazione. Dopo essersi accertati che la donna, ignara della presenza dell’ex convivente, fosse al sicuro, gli agenti hanno tratto in arresto l’uomo e lo hanno accompagnato in Questura.
Stamattina, l’arrestato è comparso davanti al giudice per l’udienza di convalida in direttissima: è finito in carcere.