Arriverà entro 48 ore una decisione sulle misure restrittive da adottare durante le feste natalizie per il contenimento dell’epidemia da Covid. Il governo e il Cts, che continuano a interloquire, si dicono seriamente preoccupati per la situazione, visto che in Italia si continuano a registrare circa 500 morti al giorno (più della Germania, ben più popolata). Secondo gli esperti, i dati sono preoccupanti, perché i nuovi casi sono ancora troppi (193 per 100mila abitanti, la soglia di garanzia per il tracciamento sarebbe a 50 ogni 100mila). Tra le priorità, quella di evitare gli assembramenti da shopping che si sono verificati nelle grandi città, per allontanare lo spettro di una terza ondata. L’ipotesi più accreditata è quella di una zona rossa che riguardi tutto il territorio italiano nei giorni festivi e prefestivi dal 24 al 26 dicembre e nei giorni del 31 dicembre e del 1° gennaio, mantenendo aperti solo i servizi essenziali. C’è anche l’opzione del lockdown più soft con, negli stessi giorni, misure da zona arancione, con i ristoranti chiusi e i negozi invece aperti, e un anticipo del coprifuoco alle 18 o alle 20.
SPERANZA: “NUMERI MOLTO SIGNIFICATIVI, LA BATTAGLIA NON E’ VINTA”
I numeri del contagio sono “ancora molto significativi”, e se è vero che nelle ultime settimane c’è stata una “lieve flessione per le misure adottate”, è altrettanto vero che “la battaglia non è vinta, è necessaria ancora tantissima cautela perché ci vuole poco a tornare indietro e vanificare gli sforzi delle ultime settimane”.
Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza intervenendo al Tg3, e confermando che il governo sta valutando nuove restrizioni in vista delle festività natalizie.
“Su indicazioni del governo in questi minuti il Cts sta valutando la situazione epidemiologica e la necessità di eventuali nuove misure. Queste riguarderebbero le due settimane delle vacanze di Natale che è il periodo più complicato con tasso di relazioni e spostamenti che si alza molto ed è quello quindi il momento dove stare più attenti” ha detto Speranza.
Si tratta di “misure per me utili che ci possono aiutare ad evitare una terza ondata per cui pagheremmo un prezzo alto” ha aggiunto il ministro.
Per quanto riguarda i vaccini “l’Italia sta chiedendo un giorno solo per partire in tutti i Paesi Ue, però dobbiamo dirci la verità, il vaccino non arriverà subito per tutti e quindi bisognerà scegliere alcune categorie, e poi ci vorrà un po’ di tempo per poter avere le dosi necessarie per tutti” ha concluso il ministro