Suzzara, esposto Lega: “Ciclopedonale S.Colombano, iter irregolare. Lavori da stoppare”

SUZZARA – La Lega ha presentato un esposto alle autorità (come ANAC, Corte dei Conti, Difensore civico), denunciando presunte gravi irregolarità nell’iter amministrativo di approvazione del progetto della pista ciclopedonale San Colombano di collegamento tra il capoluogo e la frazione di Riva di Suzzara.

Nell’esposto il referente tecnico provinciale del Carroccio, Guido Andrea Zanini, ha presentato la richiesta di annullamento degli atti, di interruzione dei lavori e l’assunzione dei provvedimenti naturali e conseguenti.

L’ex Consigliere comunale ha ripercorso l’iter amministrativo seguito dal Comune e iniziato l’esposto segnalando le contraddittorietà contenute nel “Documento preliminare e studio di fattibilità tecnico-economica” approvato dalla Giunta già nell’aprile 2022.
Tale Documento, infatti, nella relazione dichiarava che era prevista la “realizzazione di pista ciclopedonale in continuità alla parte terminale di via Virgilio (già servita da pista ciclabile)” mentre invece nel progetto grafico allegato rappresentava la pista con partenza dalla S.S. Cisa, 200 metri più a sud di Viale Virgilio (e quindi non in continuità), da lì proseguiva costeggiando il Po Vecchio.
Zanini sostiene altresì la grave carenza di contenuti di tale relazione rispetto al minimo previsto dalla legge, e afferma che manca anche l’analisi delle possibili alternative rispetto alla soluzione realizzativa individuata, obbligatorie per progetti il cui costo supera il milione di euro.

“E’ un esposto molto tecnico e composto da tante pagine” illustra il leghista “che nasce dalla disamina dei documenti a cui ho deciso di dar corso dopo che l’Amministrazione comunale è passata a piè pari su ogni osservazione, puntualizzazione o contestazione, sia che provenisse dal “Comitato No Ciclabile”, sia che provenisse dai gruppi consigliari di opposizione”.

“La sintesi dell’esposto è che quel ‘Documento preliminare’, da cui tutto è iniziato, composto da relazione e progetto approvati dalla Giunta non avrebbe avuto caratteristiche idonee per venire approvato, oltre che per le contraddittorietà e carenze osservate, soprattutto perché il tracciato della pista ciclabile non era previsto dal PGT e quindi si trattava di un progetto inteso a variarlo. In seguito la Giunta ha approvato il programma triennale dei lavori pubblici (che per legge non può contenere interventi che non siano conformi PGT) e lo ha sottoposto al Consiglio comunale, il quale, ignorando che il programma triennale dei lavori pubblici già approvato dalla Giunta contenesse un’opera che non aveva le caratteristiche per essere inserito nell’elenco perché difforme dal PGT, lo ha approvato. A mio parere quegli atti sono nulli” continua Zanini “come anche l’iter che ne è seguito perché il testo unico degli enti locali dispone che è il Consiglio comunale l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo dell’Ente, mentre la Giunta ha competenza amministrativa di carattere generale e residuale, ragion per cui un progetto che varia il PGT avrebbe dovuto conseguire l’approvazione del Consiglio comunale e non della Giunta, né tantomeno di una Conferenza di servizi finalizzata ad acquisire dei semplici pareri tecnici di istruttoria”.

“Gli avvisi di avvio del procedimento di esproprio dei terreni andavano inviati ai proprietari entro una tempistica ben definita dalla legge a partire dalla adozione della variante al PGT e, se gli atti del Comune venissero dichiarati nulli, di conseguenza i termini di avvio dei procedimenti di esproprio potrebbero risultare non rispettati, con ripercussioni sulle espropriazioni eseguite. Quanto emerso dalla verifica dei documenti – sottolinea Zanini – incide inoltre sulle procedure di gara e sull’esecuzione dei lavori: per questo motivo ho chiesto anche l’immediata interruzione dei lavori e l’accertamento della eventuale presenza di danni erariali”.

“Sarebbero poi emersi ulteriori vizi procedurali in materia di pubblicità degli atti contenuti nell’esposto sui quali non mi soffermo, trovo però spiacevole che poco più di un mese fa sia stato esteso l’incarico di progettazione della pista ciclopedonale per introdurre alcune modifiche ai progetti approvati, tra cui l’inserimento di un attraversamento semaforizzato sulla ex statale Cisa perché recentemente segnalato dalla Provincia. Mi chiedo infatti come mai il Comune di Suzzara se ne sia accorto solo ora, visto che la Regione aveva segnalato il medesimo problema già nel 2023? Dato atto che sin dalla stesura del Documento preliminare e studio di fattibilità era chiaro che si voleva far partire la nuova ciclopedonale dalla Cisa, in prossimità del Po Vecchio, non era forse il caso di dotarsi di un progetto fatto come si deve, che già prevedesse l’attraversamento semaforizzato della Cisa e il collegamento con la ciclopedonale esistente di Viale Virgilio? Infatti chi esce dalla ciclopedonale di Viale Virgilio per raggiungere quella in costruzione di San Colombano deve percorrere 200 metri di Statale Cisa senza alcuna protezione e per quei 200 metri al momento non è previsto alcun intervento, ecco, il giorno in cui l’Amministrazione comunale se ne accorgerà, che farà? Affiderà ancora un altro incarico di progettazione?”

“E’ infine importante osservare anche che tutti gli atti amministrativi riguardanti l’approvazione del progetto di fattibilità, il progetto definitivo e quello esecutivo, fanno sempre riferimento all’intera opera (pista ciclopedonale San Colombano di collegamento tra il Capoluogo e la Frazione di Riva) ma i progetti approvati ed allegati agli atti sono invece relativi al solo primo tratto A-1. Curiosamente parrebbe anche che il quadro economico riportato in tutti gli atti e progetti sia sempre e solo quello approvato per l’intera ciclopedonale. Sarebbe grave se si fosse giunti a tenere ed aggiudicare una gara d’appalto per la realizzazione del solo primo lotto (“Tratto A-1”, unico progetto attualmente approvato) ove sarebbero state poste però a base di gara le somme stanziate per l’intero intervento!! Anche per questo motivo” conclude Zanini “è necessario interrompere i lavori in attesa che venga fatta chiarezza”.