SUZZARA – Questa mattina è stata inaugurata la casa di via Lenin, un immobile confiscato a un boss della Sacra Corona Unita, ora destinato all’housing sociale. La struttura, che dallo scorso dicembre accoglie già tre famiglie, si aggiunge agli altri housing attivi a Brusatasso di Suzzara e Bondeno di Gonzaga, gestiti dall’Associazione Abramo in convenzione con Azienda Socialis. Complessivamente, il territorio dispone ora di tre strutture di questo tipo in grado di ospitare fino a dieci famiglie in difficoltà abitativa. Il progetto nasce con l’obiettivo di potenziare l’offerta di accoglienza abitativa nei Comuni dell’Ambito di Suzzara, che comprende Gonzaga, Moglia, Motteggiana, Pegognaga, San Benedetto Po e Suzzara.
Ad aprire la cerimonia è stato Carlo Soregotti, responsabile dell’Ufficio di Piano di Socialis, che ha sottolineato l’importanza dell’evento:
“Oggi è una giornata speciale per il distretto suzzarese e l’auspicio è che questa esperienza possa diventare un modello per altri territori”. Il taglio del nastro è stato affidato al sindaco Alessandro Guastalli e al prefetto di Mantova Roberto Bolognesi. Il primo cittadino ha evidenziato la complessità del percorso che ha portato alla realizzazione degli appartamenti, resi possibili grazie ai fondi del Pnrr:
“È stato un iter complicato, ma alla fine siamo riusciti a realizzare tre appartamenti. Credo sia fondamentale comprendere che questi progetti, al di là delle risorse economiche investite dagli enti pubblici, prendono vita grazie all’impegno degli operatori sociali e delle persone della nostra comunità”.
Il prefetto Bolognesi ha posto l’accento sul valore simbolico e concreto dell’iniziativa:
“Questa inaugurazione assume un significato profondo: un bene sottratto alla criminalità torna a essere una risorsa per la comunità, destinato a progetti di grande valore sociale. È una testimonianza del fatto che nessun territorio, nemmeno la provincia di Mantova, può considerarsi immune dal rischio di infiltrazioni mafiose. Il contrasto alla criminalità organizzata non è solo un dovere delle istituzioni, ma dell’intera comunità”
Il progetto, presentato da Azienda Socialis nei primi mesi del 2022, ha consentito la ristrutturazione, la manutenzione e l’arredo della casa con particolare attenzione al risparmio energetico e coinvolgendo imprese locali.
La gestione dell’accoglienza è affidata alla cooperativa sociale “Papa Giovanni XXIII”, che offre supporto alle famiglie ospitate per periodi di media durata, su segnalazione del Servizio Sociale di Socialis. L’iniziativa si basa sul modello “Housing First”, che pone l’accesso alla casa come priorità per permettere alle persone di ricostruire la propria autonomia e superare situazioni di fragilità.
L’utilizzo della casa di via Lenin è solo una parte di un progetto più ampio, finanziato dal Pnrr con un investimento complessivo di 710.000 euro. Dal febbraio 2023 fino a marzo 2026, il piano consentirà di potenziare in modo significativo le capacità del territorio di supportare persone e famiglie in grave emergenza abitativa.
All’inaugurazione hanno partecipato numerosi rappresentanti delle istituzioni locali e i vertici provinciali delle Forze di Polizia, a testimonianza dell’importanza e della rilevanza del progetto per la comunità.