Suzzara, Primo Maggio: Lavoro, Sicurezza e Dignità

SUZZARA – Troppi infortuni, necessità di maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro, incremento degli ispettori e dei controlli, e un patto sociale con le imprese per rafforzare formazione e prevenzione. Questi i temi centrali della celebrazione unitaria del Primo Maggio a Suzzara, come in tutta Italia. L’evento, organizzato da Cgil, Cisl e Uil, si è svolto sotto lo slogan “UNITI per un LAVORO SICURO”, e ha visto la partecipazione dei sindaci Alessandro Guastalli (Suzzara), Elisabetta Galeotti (Gonzaga), dei vicesindaci Antonio Lui (Pegognaga) e Daniela Baraldi (Moglia).

Sul palco erano presenti Enrica Chechelani, segretaria della Camera del Lavoro di Suzzara, Michele Orezzi, segretario provinciale della Cgil, Fabio Caparelli, segretario della Uil Cremona-Mantova, Luca Lucchini, segretario territoriale Asse del Po, e Dino Perboni, segretario regionale confederale della Cisl Lombardia.

La giornata è iniziata con un concentramento ai giardini “Aronne Verona”, dove sono stati distribuiti i tradizionali garofani rossi e i palloncini colorati del Primo Maggio. Successivamente, si è formato un corteo formato da alc

une centinaia di persone che ha sostato davanti al monumento dedicato ai Caduti sul Lavoro per la deposizione di una corona di fiori da parte di Enrica Chechelani della Cgil, Cesira Chitelotti della Cisl Fnp e Paola Biacca della Uil Fpl. Il corteo, accompagnato dalla Banda di Gonzaga, ha poi raggiunto piazza Garibaldi, tra bandiere rosse, biancoverdi e azzurre, e striscioni di aziende di mantovane e della Bassa.

La prima a prendere la parola è stata Enrica Chechelani: “Non si tratta più di casi isolati, sfortuna o imperizia di chi muore sul lavoro. È il risultato di leggi inadeguate, procedure non applicate, dell’aumento dell’illegalità nelle aziende che ricorrono al lavoro sommerso o al subappalto, dell’applicazione di contratti pirata, della precarietà, dell’assenza di formazione e della mancanza di controlli adeguati, che spesso vengono privatizzati, indebolendo di fatto la funzione degli ispettori e compromettendone l’autonomia, che è garanzia di legalità. Non è più tempo di sdegno e indignazione. È necessario un rinnovato impegno collettivo di tutti gli attori coinvolti, che devono fare rete per stipulare un grande patto per la salute e la sicurezza sul lavoro. Dobbiamo investire su prevenzione, formazione, ricerca, e parità di trattamento economico e normativo, per evitare che i posti di lavoro si trasformino in luoghi di morte”. La Chechelani ha poi ampliato il suo intervento, toccando temi come la pace, la guerra, l’Europa, la crisi economica ed energetica, i flussi migratori, la giustizia sociale, la violenza sulle donne e i giovani.

Successivamente, è intervenuto il sindaco Alessandro Guastalli: “Siamo qui oggi, tutti insieme, per dare voce a chi non ce l’ha, e anche a chi ha un lavoro che non gli garantisce dignità. Ci parlano di numeri che indicano un aumento dell’occupazione. Ma che tipo di lavoro è? Un lavoro che porta a una bassa qualità della vita? Anche noi, come sindaci, cerchiamo di fare la nostra parte, nonostante le difficoltà imposte dal governo centrale. Non possiamo rinnovare il contratto ai dipendenti del pubblico impiego, che da anni non vedono aumenti salariali, né possiamo dare incentivi ai dipendenti più meritevoli, dato che il governo, con la spending review, ci sottrae risorse per 50mila euro all’anno, almeno per quanto riguarda Suzzara”.

Ha concluso la manifestazione l’intervento di Dino Perboni: “Nei soli primi due mesi del 2025, l’Inail ha registrato 89.556 infortuni sul lavoro, ben 1493 al giorno; e sempre nei primi due mesi dell’anno si sono verificati 138 morti sul lavoro: più di 2 morti al giorno a causa del lavoro. Le statistiche usano espressioni come ‘infortuni con esito mortale’ o ‘morti bianche’. Ma non sono ‘morti bianche’ o ‘infortuni con esito mortale’: sono persone che non ci sono più! Sono famiglie distrutte, vite spezzate, persone che hanno perso la vita sul lavoro! Chiediamo al Governo e al Parlamento di fare di più: di rafforzare la capacità di contrastare e prevenire le illegalità che mettono a rischio le vite nel mondo del lavoro. Chiediamo al Governo di aumentare il numero degli ispettori del lavoro, dell’Inps e dell’Inail, e dei tecnici della prevenzione nei Servizi di Sicurezza negli ambienti di lavoro, e di accelerare le procedure di assunzione. Chiediamo al Parlamento di aumentare i finanziamenti per la sicurezza sul lavoro e di promuovere politiche di tutela e prevenzione”.