Targa divelta al cimitero ebraico, Norsa: “atto grave contro tutti i cittadini mantovani”

MANTOVA – Sul muro ormai ci sono solo i segni del tempo che è rimasta appesa, due chiodi divelti e un alone. E’ quello che resta di una delle due targhe, quella in lingua ebraica che ricorda la sepoltura di due illustri rabbini, vandalizzata la notte scorsa. Divelta dal muro del vecchio cimitero del Gradaro, distrutta e abbandonata a terra. Appesa solo la targa con la traduzione in italiano.
E’ successo nella notte nei luoghi della sede del progetto Mantova hub, sul muro di mattoni proprio a fianco al cancello. A trovarla è stato un passante.
Restano i dubbi sulle motivazioni, semplice atto di vandalismo fine a se stesso o contro la Comunità Ebraica suscitato dal conflitto in Medio Oriente?
“Se fosse successo sei mesi fa – commenta Aldo Norsa, presidente della Comunità Ebraica di Mantova – avrei detto che era opera di una balordo che si è divertito a fare un dispetto, ma visto il momento che stiamo vivendo ora, difficile non pensare che sia legata al conflitto in Medio Oriente, magari anche solo come opera di emulazione di gesti avvenuti in altre città”.

La targa era stata affissa tantissimi anni fa da alcuni rabbini americani che erano venuti a Mantova e per ricordare i due famosi illustri esponenti della Comunità Ebraica virgiliana  scomparsi avevano appeso la targa.

“Quello che è certo – conclude Norsa – è che  è un atto inqualificabile distruggere una targa come questa vuol dire passare sopra ai ricordi, al passato della nostra città, è un gesto di assoluta gravità non solo contro la Comunità Ebraica, ma contro tutti i cittadini mantovani”.

 

 

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