Targa e aiuola inaugurate a Pegognaga da 150 alunni a ricordo delle vittime Covid

PEGOGNAGA – «Il virus ci ha insegnato una cosa: in un mondo che vuole innalzare muri, la natura ci ha dimostrato che i confini non esistono. L’Amministrazione comunale e il Consiglio comunale dei Ragazzi e delle Ragazze non dimenticano i concittadini vittime della pandemia e dedicano loro questa targa e l’aiuola nel ricordo». Testo, letto da un bellissimo alunno di colore, scritto sulla targa collocata sul plateatico del municipio di Pegognaga. Targa suggerita dal CCRR all’Amministrazione comunale nel quadro della “Giornata nazionale in memoria delle vittime della pandemia da Covid 19”. Per rendere più solenne la quale, il CCRR ha anche suggerito un’aiuola, in cui pianticelle verdi e fiori coltivati divengono simbolo di continuità del ricordo. Proposta subito accolta dalla giunta comunale. Il sindaco Matteo Zilocchi nel suo intervento ha sottolineato «Qui è stata realizzata la prima idea concretizzabile del CCRR, cosicché l’aiuola ricordo diviene simbolo di speranza e impone rispetto all’ambiente e alla comunità stessa». Prima del disvelamento della targa e dell’inaugurazione dell’aiuola, il trombettista Andriy Edinak della band ucraina Davnia Kazka ha eseguito il Silenzio. Cinque classi della primaria e cinque della secondaria, in totale centocinquanta ragazzi, dell’istituto comprensivo accompagnati dagli insegnanti hanno seguito con partecipazione la toccante cerimonia, sottolineata dall’intervento di vari alunni che hanno ricordato amarezza e solitudine delle vittime da Covid. Sara Gandolfi sindaco dei ragazzi ha ricordato che anche gli studenti di ogni categoria sono rimasti in certa misura vittime della pandemia «Abbiamo passato interi mesi senza vedere né i nostri cari ricoverati né gli amici. Perdere una persona cara è un dolore. Perderla senza starle vicino è ancor più doloroso». «La pandemia – ha detto Zilocchi – ha procurato una ferita indelebile, ma ci ha fatto anche riflettere sul futuro». I ragazzi di colore hanno poi deposto una corona di fiori tra calorosi applausi dei compagni. Cerimonia seguita da un folto pubblico.

Riccardo Lonardi