Telefono Amico e Uici: cena al buio per conoscere meglio se stessi e gli altri

MANTOVA – Fare rete tra associazioni vuol dire anche condividere alcune esperienze per comprendere meglio gli altri e se stessi. E’ quello che è successo tra Telefono Amico Mantova e l’Uici Mantova: tema dell’incontro “una cena al buio”.
L’attività formativa è inserita nel progetto “Ascolto empatico – la chiave per la relazione di aiuto telefonica” che vede il sostegno Fondazione Comunità Mantovana.
Per la serata c’è stata la partecipazione attiva da parte dei volontari di Telefono Amico, arrivati quasi al completo e dell’Uici di Mantova che attraverso la sua Presidente Mirella Gavioli e 4 volontari, insieme hanno condotto e permesso di vivere appieno l’esperienza.

L’obiettivo e’ stato quello di poter comprendere cosa significa affrontare un mondo al buio affidandosi ai propri sensi non visivi e riponendo piena fiducia nell’altro come fanno coloro che si affidano a un volontario di Telefono Amico
“Cibarsi senza vedere , parlare senza poter vedere chi ci ascolta, stare a tavola senza vedere i luoghi, le dimensioni, i colori genera un misto di sensazioni che passano da una sottile paura al divertimento, alla tranquillità e anche a “picchi di autentica felicità” – ha commentato Michela Biscaro, presidente Telefono Amico Italia Centro di Mantova Odv – Alla fine la luce si accende, ognuno con le sue emozioni, con le sue sensazioni, ma con una certezza, per “noi l’esperienza al buio è durata il tempo di una cena, per i non vedenti la luce non si accende mai”.
Si esce diversi da una cena al buio, con una consapevolezza nuova. Un’esperienza forte, che i pochi volontari che non hanno potuto partecipare chiedono ripetere per provarla anche loro, anche perchè “Comprendere il significato delle proprie emozioni aiuta il volontario di Telefono Amico ad andare incontro all’emergenza emotiva” di chi chiama instaurando la “relazione di aiuto telefonica” – concludono i volontari.

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