Telefono Amico Mantova, in 8 mesi 40 telefonate con minaccia di suicidio.+37% rispetto al 2022

La solitudine in testa ai problemi dei mantovani che si rivolgono a Telefono Amico. Si cercano volontari

MANTOVA – Da inizio anno fino al 31 agosto su circa 1.700 telefonate sono state 40 quelle a tema suicidio arrivate a Telefono Amico centro di Mantova. Equamente divise tra uomini e donne. La fascia d’età ricalca i dati nazionali: la maggior parte arrivano dalla fascia 19-35 anni e di queste la maggioranza under 26. Dati in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Dando un’occhiata ai dati nazionali in 6 mesi sono state 3.700 le richieste di aiuto, +37% rispetto al 2022. Di queste il 29% arriva da under 26 con dati in ulteriore peggioramento. E Mantova si allinea con i dati nazionali.
Per questo, Telefono Amico organizza per domenica 10 settembre, Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio un momento di sensibilizzazione sul tema “Non parlarne è 1 suicidio” che si terrà in 20 piazze italiane.
A Mantova, la fontana di Pradella sarà colorata di blu, mentre sotto il porticato di via Pescheria, dalle 14.30 alle 19 saranno presenti i volontari dell’associazione
che incontreranno i cittadini invitandoli a lasciare un pensiero che possa essere di aiuto per chi sta vivendo un momento di difficoltà.
Tutti i biglietti, uno accanto all’altro su un apposito pannello, andranno a dare risposta alla domanda “In un momento difficile come ti prendi cura di te?”. Per simboleggiare la reciprocità di ogni relazione di ascolto, a chi lascerà il proprio messaggio sarà consegnato un biglietto con un pensiero di uno dei volontari di
Telefono Amico Italia – insieme ad una matita di TAI.
“Per prevenire questi disagi – commenta lo psichiatra Maurizio Pompili, Professore Ordinario di Psichiatria presso Sapienza Università di Roma e Direttore della Unità Operativa Complessa di Psichiatria presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea di Roma – bisogna prendersi cura di se, fare attività ricreative, riposare la notte. No al superlavoro e all’abuso di alcool e droga”. “A preoccupare maggiormente è il disagio tra i giovani che dovrebbero focalizzarsi su progetti a breve-medio termine” – spiega Michela Gatta, Direttore dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda Ospedale-Università di Padova.
Tre i canali per chiedere aiuto a Telefono Amico, le chiamate, i messaggi whatsapp o la compilazione di form anonimi sul sito.
A livello nazionale il 73% ha telefonato, il 20% ha usato la chat, il 7% la mail. Le telefonate arrivano prevalentemente da uomini, mentre le donne preferiscono la chat. Chiamano di più gli adulti tra i 46 e i 55 anni mentre scrivono di più i giovani dai 19 ai 25 anni.

 

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