Timori di Rete per il Paiolo per un “ritorno al passato” sul tema urbanistico

MANTOVA –  E’ una chiusura da parte delle istituzioni rispetto alle proposte concrete di salvaguardia dell’intera area naturalistica dell’ex Lago Paiolo quella che gli attivisti di Rete per il Paiolo registrano. Lo spiegano con una nota in cui emerge anche la preoccupazione per le “dichiarazioni pubbliche dei decisori che ritrovano una corsa al consumo di suolo da fermare”

“A giugno abbiamo protocollato in Comune una mozione di indirizzo scritta collettivamente, sottoscritta da duecento firme, che si basa su leggi dal provinciale fino alla Commissione Europea per la salvaguardia ambientale” – esordisce il comunicato della Rete – “In oltre 4 mesi il Consiglio Comunale non ha ascoltato il nostro appello e portato in discussione quel documento. Abbiamo invece visto bocciare e denigrare altre proposte su temi ambientali ed ecologici. Evidentemente una politica al passo della lotta ai cambiamenti climatici non è negli orizzonti di questa giunta” sottolinea la nota.

Alla Rete non basta di certo il periodico botta e risposta mediatico, perché è “il consiglio comunale che può impegnare l’Amministrazione a procedere e deve esprimersi su un tema di questa portata che interessa il futuro di tutta la comunità” . Gli attivisti sottolineano che il cambiamento climatico, l’aumento continuo del consumo di suolo ed il rischio crescente di eventi atmosferici che producono danni economici enormi in zone con terreni impermeabilizzati, impongono di cambiare rotta, come stanno indicando i più autorevoli enti internazionali, strategie e regolamenti europei. “Con dei problemi ambientali di questa portata” – continua la nota – “è tempo di scelte lungimiranti, dalla parte del bene comune; anche prendendo esempio da Comuni che hanno messo in campo una forte volontà politica in questo senso”.

Per la Rete il Paiolo, “questa battaglia è la ‘smagliatura’ nel tessuto delle cementificazioni di ieri che si ricollegano a quelle di oggi. Quando è iniziata, ormai quindici anni fa, si era in tempi di betoniere facili, project-financing faraonici, illusioni di una città in crescita. Oggi gli attivisti constatano che il Paiolo, ancora a rischio edificazione, è il pezzo conteso di un mosaico più grande che sta ridisegnando Mantova con idee vecchie: le scelte politiche si stanno indirizzando su nuovi progetti abitativi, lottizzazioni datate rivitalizzate, la corsa sfrenata all’insediamento logistico a Valdaro e, da ultimo, la decisione ‘già presa a mezzo stampa’ di costruire un nuovo stadio fuori città”.
Per questo una discussione sul Paiolo è preziosa, fa notare la Rete: “vogliamo salvare quell’area, ma senza considerarla un’isola scollegata da una città in cui gli interventi edilizi decidono il futuro di una comunità”.