Tracciabilità fanghi depurazione, la Corte dà ragione alla Lombardia. Soddisfazione bipartisan

MANTOVA – La Corte costituzionale ha accolto le motivazioni della Lombardia sul tracciamento dei gessi: la Regione lo scorso anno aveva approvato una legge che disciplinava il controllo, il monitoraggio e la tracciabilità dei gessi di defecazione da fanghi utilizzati in agricoltura. “Il governo aveva deciso di impugnare la norma, ma l’impianto ha retto in sede di Consulta. Una sentenza che fa scuola. La Regione va a colmare una lacuna nazionale” esultano gli assessori regionali – Fabio Rolfi (Agricoltura) e Raffaele Cattaneo (Ambiente e clima). Respinte dunque le obiezioni del governo precedente, che aveva sollevato dubbi di legittimità. “Da tempo Regione – hanno aggiunto Rolfi e Cattaneo -ha emanato una disciplina sull’utilizzo dei fanghi in agricoltura che è all’avanguardia in Italia, che assicura la tutela dell’agricoltura, dell’ambiente e della salute. E, non da ultimo, si è dotata di un nuovo piano rifiuti, in cui è contenuta una valutazione approfondita della produzione e gestione attuale dei fanghi. La Lombardia è la prima regione agricola d’Italia e ha il dovere di essere all’avanguardia anche a livello normativo. Troppi ex ministri e sedicenti ambientalisti in questi anni hanno fatto dichiarazioni in base ai fatti di cronaca e poi non hanno dato seguito alle parole. La Regione invece ha dimostrato di credere fortemente in questa legge e l’ha difesa in ogni sede. Ambiente e agricoltura si tutelano con atti concreti e con l’innovazione, anche normativa, non con gli slogan”.

“Bene che siano finalmente tracciati i fanghi anche in Lombardia. Buona parte dei fanghi di depurazione sono trasformati in gessi o altri correttivi per cui era necessario che i fanghi venissero tracciati anche se trasformati”. Soddisfatti anche l’ex deputato M5s, Alberto Zolezzi, la deputata M5S Valentina Barzotti e il consigliere regionale M5s, Andrea Fiasconaro, dopo la pronuncia della Corte Costituzionale.

“Con il decreto semplificazioni 2022 – prosegue Zolezzi – grazie a un emendamento a mia prima firma era stata imposta la tracciabilità di due gruppi di correttivi ottenuti da fanghi su 3 esistenti, mancava l’ultimo gruppo definito “gessi di defecazione da fanghi” e il mio emendamento al disegno di legge “concorrenza” a inizio 2022 non era stato approvato. Questo a testimonianza della scarsa collaborazione degli altri gruppi parlamentari che ha impedito finora una completa tracciabilità dei fanghi di depurazione”.

“Con la pronuncia della Corte costituzionale la Lombardia – concludono Zolezzi, Barzotti e Fiasconaro – può far valere pienamente la legge regionale votata anche dal M5S ma è necessario proseguire con la normativa nazionale per ottenere la tracciabilità ovunque ed evitare il turismo dei fanghi, magari verso regioni con norme meno restrittive.
Sarà necessario anche applicare il decreto “Genova” su tutti i correttivi impedendo che sostanze tossiche vadano a inquinare i suoli e le falde in concentrazioni pericolose”.