OSTIGLIA – Dramma famigliare ieri notte, intorno alle 23.30 circa, in un appartamento di un condominio a Ostiglia, in via Colombo. Un anziano di 75 anni è stato ucciso a coltellate dal figlio 50enne. A lanciare l’allarme e chiamare il 118 sarebbe stato lo stesso autore del delitto dicendo che il padre era a terra ferito gravemente. Quando però i soccorritori del 118 sono arrivati sul posto hanno trovato l’anziano uomo già privo di vita, colpito all’addome e al torace con quattro fendenti inflitti con un coltello da cucina, e il figlio accanto al cadavere. L’uomo è stato arrestato.
Padre e figlio erano tornati a vivere insieme circa un anno fa dopo che quest’ultimo aveva perso il lavoro di tecnico informatico. Il 50enne, padre di due figlie, era separato da tempo.
Ha una sorella e un fratello. Quest’ultimo ha appreso della tragedia dell’assassinio del padre mentre era in vacanza. Lorenzo Prandi era stato titolare di un’azienda di soluzioni informatiche.
Pare che l’aggressione sia avvenuta dopo aver litigato per “il volume della tv troppo alto”.
Sul luogo, per le indagini, i carabinieri di Ostiglia e Borgo Mantovano. Appena accaduto, i militari hanno immediatamente circoscritto l’area, per preservare la scena del crimine.
Intervenuto, quindi sulla scena del crimine, anche il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Mantova guidato dal tenente Claudio Zanon con la Squadra addetta ai Rilievi Scientifici. E’ stata agevolmente ricostruita la dinamica dei fatti e recuperata l’arma utilizzata. L’omicida con gli inquirenti sarebbe stato abbastanza collaborativo, spiegando quel che era accaduto con un fare di estrema rassegnazione.
La salma di Mario Prandi è stata trasferita alle camere mortuarie di Mantova. Nei prossimi giorni sarà dato incarico per l’effettuazione dell’autopsia, mentre saranno inviati ai carabinieri del Ris di Parma i reperti recuperati sulla scena del crimine per ulteriori accertamenti tecnico-scientifici. Nei prossimi giorni ci sarà anche l’interrogatorio di Lorenzo Prandi da parte del Gip: l’accusa per lui è di omicidio volontario.
Il cinquantenne, che è incensurato, nonostante i problemi dell’ultimo periodo, non era seguito dai Servizi sociali del Comune. Da tempo però viveva una situazione di grande disagio alla cui base c’erano innanzitutto, ma non solo, i problemi economici che lo avevano costretto a tornare a vivere con il padre. Chi lo conosce racconta di come non fosse facile la convivenza con quest’ultimo con il quale pare scattassero liti per futili motivi proprio come quella della notte scorsa. Si accenna anche a qualche bicchiere di troppo. Insomma un profondo quadro di disagio socio-familiare. Poi ieri notte lo scatto d’ira, e l’accanimento contro il padre con le quattro coltellate risultate fatali.