MANTOVA – Un collegamento fluviale che attraversa tre Regioni, Trentino, Lombardia e Veneto, dalle Alpi all’Adriatico, con al centro Mantova, il porto di Valdaro e il reticolo fluviale dal Garda alla città e dal capoluogo al Po.
Alla presenza delle associazioni di categoria del mondo agricolo e dei Consorzi di Bonifica, il primo confronto è servito per fare il punto sul progetto di fattibilità, per il quale l’Autorità di Bacino del fiume Po ha lanciato la candidatura al Recovery Fund: Paolo Galeotti, vice presidente della Provincia, nell’accogliere le richieste e le osservazioni espresse dai presenti, ha ricordato come “un progetto di simile portata non possa prescindere da un consenso condiviso da tutti i soggetti del territorio”. Il numero due dell’ente di Palazzo di Bagno ha rassicurato anche “l’impegno della Provincia a svolgere il ruolo di coordinatore delle istanze del territorio e a contribuire nell’approfondire, all’interno del Comitato Tecnico di prossima convocazione da parte di Regione Lombardia, tutti i pareri tecnici sul progetto. Un progetto – ha rimarcato – che deve garantire una riqualificazione del sistema fluviale e del reticolo idraulico anche a beneficio del settore agricolo e per la tutela dell’acqua”.
Nel pomeriggio, nel secondo incontro, si sono riuniti invece i Comuni mantovani interessati al progetto (dal Garda, fino al confine mantovano del Po), il Parco del Mincio, l’AIPO e l’Autorità di Bacino, oltre alle associazioni di categoria non agricole: è stata ribadita la comune positiva valutazione sul progetto, ritenendolo una grande opportunità economica, culturale e turistica.
Il progetto, stimabile in un valore di oltre 100 milioni di euro, potrebbe favorire interventi di rigenerazione e riordino della zona d’acqua anche in termini ambientali e idraulici. L’auspicio è infatti che il tavolo superi le criticità tenendo in considerazione la valorizzazione di tutto il territorio attraversato dal canale navigabile Garda – Mantova. A tal proposito l’ingegner Luigi Mille di AIPo ha suggerito “la possibilità di valutare soluzioni alternative ad alcuni nodi critici evidenziati dai Consorzi di Bonifica”.
L’ipotesi progettuale è patrimonio di tutti senza pregiudiziali: “la Provincia – ha ricordato il Vice Presidente Galeotti – ha seguito in questi anni un percorso di progettualità sull’idrovia padano veneta con i soggetti interprovinciali e interregionali. L’attuale candidatura al Recovery Plan può intercettare importanti risorse, non reperibili in altro modo, per risolvere tutte le criticità della navigazione dal Garda al mare”.
A breve, come richiesto dai Comuni, sarà visibile sul sito della Provincia il progetto.