MANTOVA – E’ una vicenda che poteva avere conseguenze drammatiche e che solo il caso fortunatamente ha fatto in modo che non fosse così. Una vicenda che comunque dà un’idea della situazione in cui le ferrovie versano oggi in Italia.
Lo riporta la Gazzetta di Mantova ma tutta la storia è ben spiegata in un comunicato del Cub – Confederazione Unitaria di Base – il sindacato di base autonomo più importante operante in Italia. Il tutto risale a qualche mese fa quando un macchinista impegnato su un treno della linea Mantova-Modena, a causa di un guasto, si trova da solo ad affrontare una situazione delicatissima. Sulla linea che è “piena di Passaggi a Livello (gli viene ordinata una Marcia a Vista (MAV) con il treno dunque che deve andare a passo d’uomo, su un Passaggio a livello per mancanza controllo da parte del Dirigente Centrale Operativo” spiega il comunicato.
Era il terzo di tre Passaggi a livello consecutivi nel tratto Mantova-Gonzaga, “il macchinista confonde il secondo con il terzo ed effettua la Marcia a vista con il treno rallentato su quello regolarmente chiuso, poi riprende la corsa passando, erroneamente, sul Passaggio a livello guasto senza effettuare la Marcia a Vista. Il Passaggio a livello era con le sbarre alzate ma fortunatamente non era interessato da traffico veicolare. Il macchinista, rendendosi istantaneamente conto dell’errore commesso, arresta il treno subito dopo e, in seguito a contatti con il Dirigente Centrale Operativo, non essendoci state conseguenze materiali, veniva autorizzato a proseguire la corsa. Un simile evento, purtroppo, nel corso del tempo si è verificato tante altre volte” continua la nota ma, a differenza di quanto accaduto nelle precedenti occasioni, in questo caso si è concluso col licenziamento del macchinista.
La Confederazione Unitaria di Base prende posizione contro il licenziamento perchè il macchinista, dopo quanto accaduto, ha iniziato un percorso per la “ricomposizione delle competenze (scuola) e ha superato l’esame finale per la conferma alla qualifica di macchinista”. Nonostante ciò a soli due giorni dall’esame gli arriva la lettera di licenziamento con preavviso.
” È un fatto inaudito perché mai si era sanzionato in questo modo l’errore umano in un inconveniente di esercizio seppur potenzialmente grave che non implica interesse, volontarietà, negligenza di comodo… né del resto il CCNL lo prevede. Vogliamo porre all’attenzione di tutti la gravità di questo estremo provvedimento disciplinare che dimostra in maniera inequivocabile come si tenda a scaricare sul lavoratore le carenze tecnico/organizzative di un sistema ferroviario che punta prioritariamente al profitto a discapito della sicurezza. Forse avevamo ragione, nello specifico, quando invitavamo i macchinisti a non accettare ordini di Marcia A Vista sui Passaggi a livello senza la preventiva garanzia di avvenuta protezione lato strada. Se così fosse stato, sicuramente il Passaggio a livello guasto e aperto sarebbe stato comunque fisicamente protetto anche nel malaugurato caso di salto della Marcia a vista” dichiara il sindacato.
Dello stesso avviso è anche Andrea Bertolini, dirigente della segreteria regionale Utp, che afferma: “Reputiamo eccessivo il provvedimento visto che il macchinista ha frequentato regolarmente il corso per essere riabilitato nel suo ruolo e ha superato l’esame. Piuttosto questo episodio mette ben in evidenza la pericolosità che su questi treni ci sia un solo macchinista nella cabina di guida. Se fossero stati in due questo sbaglio molto difficilmente sarebbe accaduto, ma purtroppo sono già circa cinque anni che invece il macchinista è solo, con tutte le possibili conseguenze di questa situazione”