MOGLIA – Si aggrava di ora in ora il bilancio del maltempo della scorsa notte che ha visto una tromba d’aria abbattersi nel basso mantovano, in particolare tra Moglia, Bondanello e Gonzaga. Colpiti però anche Palidano, l’area del Destra Secchia nella zona Sermide e Felonica Po. Tetti scoperchiati, strutture divelte, e alberi caduti e in qualche caso finiti anche sulle auto in sosta.
Il comune più colpito è quello di Moglia ma ci sono diversi danni anche in quello di Gonzaga, in particolare nella frazione di Bondeno e, seppur in misura minore, a Quistello.
Da ieri sera alle 22,30 i Vigili del fuoco di Suzzara sono stati ininterrottamente al lavoro per le centinaia di chiamate arrivate dalle zone interessate dal maltempo dove è intervenuta anche la Protezione Civile. Fortunatamente non si registrano feriti.
Tanto il Comune di Moglia che quello di Gonzaga hanno già trasmesso le informative a Regione Lombardia per l’attivazione della procedura di calamità naturale. “Sono in corso sopralluoghi per individuare le situazioni più critiche e trasmettere alla Regione comunicazione riepilogativa” spiega il sindaco di Moglia Simona Maretti.
“Seguiranno a breve indicazioni specifiche per coloro che hanno subito danni agli edifici privati, che dovranno procedere quanto prima al contatto di un tecnico per i rilievi e la documentazione fotografica. Chi ha un’assicurazione privata si attivi al più presto con questa” continua la prima cittadina.
Dal Comune di Gonzaga fanno sapere invece che domani saranno fornite indicazioni dettagliate e verrà pubblicata la modulistica per le richieste di danni.
CASE INAGIBILI A MOGLIA, EVACUATI I RESIDENTI
La furia del vento a Moglia ha scoperchiato i tetti anche di alcune abitazioni: tre case sono state dichiarate inagibili, due in via IV novembre, nella parte del paese verso Bondanello- San Benedetto, un’altra invece verso Novi. In tutti i casi gli abitanti – una decina in tutto -hanno trovato ricoveri d’emergenza, in una situazione si è attivato anche il Comune per trovare un alloggio momentaneo. Tanti anche i tetti scoperchiati di capannoni e magazzini, lo stesso di quanto accaduto a Gonzaga dove il sindaco Elisabetta Galeotti spiega che “case inagibili sul territorio di Gonzaga non ce ne sono ma molti danni alle strutture, con tetti scoperchiati, pannelli fotovoltaici sollevati e distrutti dal vento. Voglio ringraziare la Protezione Civile Città del Premio per la sollecita attivazione e l’impegno profuso nel cercare di risolvere ogni mia segnalazione di pericolosità sino alle 4 di stamattina”. Tantissimi poi sia a Moglia che a Gonzaga gli alberi divelti e i grossi rami caduti e rimossi solo grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco.
A CAMPITELLO UN FILMINE SI ABBATTE SU UN FIENILE
A Campitello di Marcaria, in un’azienda agricola di via Vitellio un fulmine si è abbattuto su un fienile, causando un incendio alle rotoballe di fieno che è stato spento neo giro di poco.
PESANTI DANNI NELLE CAMPAGNE
Il vento non ha risparmiato le colture in campagna, allettando in particolare il mais. Lo rileva Coldiretti Mantova, che sta raccogliendo le segnalazioni di qualche associato vittima del meteo. Fortunatamente la pioggia che si è riversata sul resto della provincia non ha provocato disguidi.
“Stavo guardando alla televisione Ucraina-Inghilterra degli Europei, quando si è scatenato il temporale e violente raffiche di vento hanno sradicato un pioppo davanti alla stalla e scoperchiato una ampia porzione del tetto del capannone adibito a deposito di attrezzi e trattori – racconta Lorenzo Donà, allevatore di Palidano di Gonzaga -. Qualche lastra ha colpito i macchinari, sono esplosi i vetri della struttura, l’acqua ha invaso una parte della stalla e alcune cuccette che ospitavano i vitelli sono state spostate dalla loro sede naturale”.
Tecnicamente il forte vento con raffiche discendenti scatenate dal temporale si chiama “downburst”, spiega Donà, “ed è un fenomeno diverso dalla tromba d’aria, che colpisce un’area più ampia e, dunque, fa più danni, Anche il mais non è stato risparmiato. “Molte piante sono state allettate e le foglie colpite dal vento si presentano tagliate”.
Danni anche nella zona di Sermide e Felonica Po, dove il forte vento ha smosso alcuni coppi dai tetti e alcune porzioni all’interno dei campi di mais sono rimaste allettate. “Le piante sono coricate – testimonia Andrea Costa, agricoltore e presidente di zona per Coldiretti Mantova -. Non sappiamo se riprenderanno vigore e lentamente si rialzeranno nei prossimi giorni oppure se dovremo dire addio a una parte del raccolto, si capirà meglio col passare delle ore”.
Dopo l’anticipo di primavera a febbraio, le gelate di aprile, le eccessive precipitazioni di maggio, le grandinate, le trombe d’aria e la siccità con temperature elevate a giugno, la provincia di Mantova è alle prese con un ulteriore fenomeno scatenato dai cambiamenti climatici, con gli agricoltori vittime predestinate.
Proprio a causa della siccità – rileva Coldiretti – la portata del fiume Po è inferiore addirittura del 30% rispetto alle medie stagionali e la pioggia, se costante e non troppo intensa, rappresenta un toccasana per la campagna. Tuttavia, fenomeni come le precipitazioni violente provocano danni, poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti e danneggiando le colture.