Trovato accordo tra le Regioni per le linee guida in vista della riapertura dal 18 maggio. Ora la palla passa al Governo

Sci, Fontana:

MILANO -“Siamo riusciti a elaborare e a produrre un documento unitario delle Regioni che abbiamo inviato al Governo”. A dirlo il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana al termine dell’incontro che si è tenuto oggi tra tutti i governatori.

Una riunione che ha portato all’individuazione dei comportamenti da tenere per rispettare le regole garantendo quindi la sicurezza, ma che però permettano anche alle attività di riaprire e di svolgere il loro lavoro.

“L’intenzione di Regione Lombardia – ha spiegato Fontana – è quella di aprire in sicurezza tutte le attività commerciali come negozi, bar e ristoranti, ma aspettiamo le indicazioni del Governo”. “L’incontro di oggi e il successivo documento – ha concluso Fontana – hanno lo scopo di fornire al Governo dei suggerimenti su come è possibile la riapertura. Ci aspettiamo una risposta dal Governo nelle prossime ore”.

Ancora nessuna risposta certa quindi, la palla passa nuovamente al Governo. Per le categorie commerciali ancora ore di attesa. Alle 21 è previsto il Consiglio dei Ministri con le decisioni finali.

Sei le regole fondamentali che la Regione Lombardia aveva fissato nell’ordinanza per affrontare la fase 2 in sicurezza: uso dei dispositivi, distanze tra le persone, misurazione della temperatura, osservazione delle linee guida dell’Inail e dell’Istituto superiore di sanità, utilizzo della app per il monitoraggio regionale, smartworking. Ma tutto quanto è agganciato ai dettami del governo, tengono a sottolineare tutti a Palazzo Lombardia.

E se il controllo della temperatura, che non deve essere superiore ai 37,5°è già stato prescritto ai datori di lavoro per quello che riguarda i propri dipendenti, la riapertura di negozi, bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici, introduce una variabile nuova: i clienti.

Anche per loro c’è la prescrizione di rilevare la temperatura a tutti prima dell’accesso a qualsiasi servizio. E, di nuovo, sopra i 37,5° dovrà scattare il divieto di ingresso e l’invito a contattare il proprio medico curante.