Tutela acque, la Forestale sanziona due aziende agricole di Volta e Medole. Controlli a tappeto in tutta la provincia

MANTOVAL’attività del Gruppo e delle Stazioni Carabinieri Forestale del Mantovano è, come consuetudine del periodo invernale, particolarmente concentrata nei controlli volti al rispetto delle normative sul corretto stoccaggio ed utilizzo degli effluenti da allevamento (o da impianti biogas) per finalità agronomiche ed a quelle sul contenimento dell’inquinamento in atmosfera. Tra gli interventi più significativi si segnalano le attività compiute nei comuni di Medole e Volta Mantovana, in cui sono state individuate aziende agricole, che, oltre ad altri illeciti di natura paesaggistica, scaricavano i reflui delle stalle nelle rogge di pertinenza attraverso scarichi abusivi. Tali interventi, anche grazie alle prescrizioni impartite, hanno evitato ulteriori compromissioni delle matrici ambientali.

L’attività 

L’attività svolta dai militari coordinati dal Gruppo Carabinieri Forestale di Mantova è essenziale, ai fini della tutela ambientale e delle sue numerose matrici, permette infatti di individuare e far cessare ogni situazione o azione antropica dannosa per l’ecosistema: scarichi abusivi, percolamento liquami in canali a causa di non corretti spandimenti, strutture aziendali di contenimento non conformi, accensione di fuochi di ripulitura o, peggio, per lo smaltimento di rifiuti. Dal mese di novembre, data di inizio del periodo di massima attenzione per l’inquinamento atmosferico, all’attività di prevenzione svolta quotidianamente, su tutto il territorio provinciale, si aggiunge l’attività sanzionatoria che ha determinato, per gli illeciti connessi alla corretta gestione dei reflui di allevamento ed al contenimento dell’inquinamento atmosferico sanzioni amministrative per un importo complessivo di circa 19.500 euro ed il deferimento all’Autorità Giudiziaria di otto persone. Di particolare rilevanza le puntuali segnalazioni che pervengono dai cittadini e che testimoniano come la tutela dell’ambiente, da cui deriva inevitabilmente la tutela della salute, stia assumendo sempre maggior attenzione nell’opinione pubblica. Alcune sostanze contenute nei liquami, come nitrati ed ammoniaca, se disperse nella falda acquifera o in atmosfera, possono costituire, se consistenti e continue, una compromissione misurabile delle matrici ambientali.  Le attività di controllo e sopralluogo, in alcuni casi, sono effettuate congiuntamente con militari afferenti ad altre articolazioni dell’Arma e sono, quasi sempre, supportate dal personale tecnico di ARPA. L’impatto ambientale dei liquami zootecnici è rilevante e pertanto il loro corretto utilizzo a fini agronomici è strettamente disciplinato da normative Regionali, in termini di quantitativi utilizzabili, periodi di divieto e modalità di spandimento: è vietato, ad esempio spandere con impianti a getto con pressioni superiori a 2.5 bar, spandere reflui zootecnici o digestato nelle aree classificate A, secondo quanto previsto dal Piano Assetto Idrogeologico. Fatta eccezione per i rilievi amministrativi e penali sopra descritti, in rapporto all’alto numero di aziende zootecniche ed impianti di biogas/biometano presenti sul territorio provinciale, si riscontra comunque, per quanto rilevato e di competenza dei Carabinieri Forestali, un sostanziale rispetto delle normative e del “Bollettino Nitrati” della Regione Lombardia, che disciplina i periodi ammessi allo spandimento.

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