MANTOVA – Tutti assolti al processo d’appello Montedison. E’ quanto ha deciso ila Corte d’Appello di Brescia chiamata ad esprimersi sul nuovo procedimento che aveva preso il via nel 2017 dopo che la sentenza della Corte di Cassazione aveva annullato le condanne inflitte ai nove ex manager del petrolchimico mantovano accusati della morte di undici operai (erano stati questi i casi accertati sui 74 operai deceduti) per contatti da amianto nel periodo tra il 1970 e il 1989. Era così partito un nuovo processo.
Già tredici famiglie in passato erano uscite dal processo avendo accettato un risarcimento complessivo di tredici milioni di euro. Ne rimanevano undici.
E per questi la sentenza ha decretato l’assoluzione degli ex dirigenti perchè il fatto non sussiste. Per uno è stato disposto il non luogo a procedere i quanto deceduto.
Una sentenza ovviamente parecchio condizionata dall’orientamento che già aveva preso la Cassazione.
I giudici infatti avevano evidenziato che se un dipendente del petrolchimico è morto a seguito di una lunga esposizione all’amianto, non si può accusare di quel decesso tutti i manager che i sono susseguiti in quel periodo. Bisogna accertare quando di preciso è comparsa la malattia, qual è stata la sua evoluzione. Accertare dunque con precisione le singole responsabilità, cosa che allo stato di fatto è stato impossibile fare.
Per gli undici operai morti si erano costituti parte civile anche Comune di Mantova, Provincia, Regione, sindacati, le società Versalis e Syndial nonché le associazioni ambientaliste. La sentenza di assoluzione revoca ovviamente anche tutte le richieste di danno. I giudici si sono presi 90 giorni per il deposito delle motivazioni della sentenza