A Instanbul sono ripartiti i negoziati fra Russia e Ucraina. Presente al vertice anche il presidente turco Erdogan che ha dichiarato: “Un conflitto prolungato non è nell’interesse di nessuno, ora i colloqui diano risultati concreti”.
Assolutamente improbabile però che dal tavolo di Istambul si arrivi a uno stop alla guerra. Più credibile che si inizino davvero a gettare le basi per un piano di pace concreto.
Il sentore tra l’altro è che Mosca prima di sedersi a trattare con più convinzione voglia mettere a segno alcune importanti conquiste militari, Mariupol e il resto del Donbass su tutte, così da potersi porre in una posizione di maggior forza.
L’Ucraina negli ultimi giorni ha aperto a diverse richieste avanzate dai russi, ad iniziare dallo stato di neutralità, ma non sembra intenzionata a concessioni territoriali.
Se durante il vertice ci dovesse essere un avvicinamento tra le parti, a quel punto le trattative potrebbero subire un’accelerata con l’incontro tra i due ministri degli Esteri, preludio all’incontro tra Putin e Zelensky che sarebbe l’ultima tappa nel difficile cammino verso un accordo di pace.