Ucraina: la Caritas mantovana ha già accolto 147 profughi e raccolto oltre 220 mila euro

Alcuni profughi ucraini con il vescovo Marco Busca e il direttore Caritas Matteo Amati

MANTOVA – Sono circa 1.400 i profughi ucraini arrivati fino ad oggi in provincia di Mantova. Nel 90% dei casi si tratta di mamme con bambini.
E l’appello della chiesa mantovana ad aprire le porte ai rifugiati scappati dalla guerra non è andato a vuoto. E’ il direttire della Caritas diocesana Matteo Amati a comunicare i numeri che sono davvero molto alti. «Da quando abbiamo lanciato l’appello ci sono giunte 305 disponibilità alloggiative distribuite in tutta la provincia. La maggior parte di esse arrivano da privati, poi le Parrocchie ed Enti quali il Seminario. Gli uffici diocesani sono al lavoro per contattare tutti coloro che hanno dato la loro disponibilità».
In questo momento la Caritas diocesana sta gestendo l’accoglienza di 44 famiglieper un totale di 147 personedelle quali 79 sono minori. Un numero destinato però ad aumentare nelle prossime settimane. Queste persone sono collocate in 26 appartamenti privati, due Oratori (Cerlongo e Soave), otto case canoniche attualmente vuote (Barbassolo, Cadè, Campitello, Malcantone, Guidizzolo, Roverbella, Castiglione Mantovano e San Siro), il Seminario e due coabitazioni.
Amati non dimentica nemmeno la grande cifra racconta grazie alla generosità di tante persone. «Ad oggi abbiamo raggiunto la cifra di 220,632,00 euro. Questi fondi saranno utilizzati per sostenere progetti della Caritas di Leopoli e le accoglienze attivate sul territorio. Unitamente all’accoglienza – conclude il direttore della Caritas – stanno sorgendo anche iniziative di alfabetizzazione e socializzazione per minori e adulti, anche in collaborazione con altri Enti e Associazioni del territtorio».

 

 

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