Guerra Ucraina-Russia, le navi russe presenti nel mar Nero hanno iniziato a bombardare le coste vicino alla città di Odessa, la terza più grande dell’Ucraina e principale porto del Paese. Alle 2,57 ora locale le sirene hanno iniziato a suonare nella città e pochi minuti prima lo stesso era accaduto anche in altri centri tra cui Leopoli.
A Odessa sono stati lanciati razzi e sono stati sparati colpi di artiglieria.
NEGOZIATI – Intanto proseguono oggi i negoziati tra le due parti. Il capo negoziatore di Kiev, Mykhailo Podolyak, ha parlato di “un processo molto difficile e crudele” e di “contraddizioni fondamentali”, ma anche di uno “spazio per il compromesso”. Tra le news di rilievo le dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky sulla Nato. “È chiaro che l’Ucraina non è un membro della Nato. Lo capiamo questo. Per anni abbiamo sentito parlare di presunte porte aperte, ma abbiamo sentito dire che non possiamo entrarci. E questo è vero, e dobbiamo ammetterlo – ha detto Zelensky – Sono lieto che la nostra gente stia cominciando a capirlo e a fare affidamento su sé stessa e sui nostri partner che ci aiutano”.
Questo però per Putin sembra non bastare: “L’Ucraina non mostra di voler seriamente trovare soluzioni mutualmente accettabili”, ha affermato il capo del Cremlino in una telefonata con il presidente del Consiglio Ue Charles Michel.
Le autorità ucraine hanno espresso un “cauto ottimismo” per i progressi compiuti nei negoziati con la Russia, che dopo due giorni di colloqui in videoconferenza sono diventati “più costruttivi”, ha detto il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Ihor Zhovkva, citato dall’agenzia di stampa Unian. “Nei primi round la Russia non era intenzionata ad ascoltare la nostra posizione, ma faceva solo degli ultimatum: l’Ucraina avrebbe dovuto arrendersi, lasciare le armi, il nostro presidente avrebbe dovuto firmare un atto di resa”, ha affermato. “Ora la Russia ha cambiato un po’ tono”, ha aggiunto. La delegazione ucraina, quindi, secondo Zhovkva è ora “cautamente ottimista”, ma una svolta può venire solo dai presidenti, Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin.
I negoziati con l’Ucraina sono “difficili”, ma il fatto stesso che vadano avanti è “positivo”, aveva detto in precedenza il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel corso di un punto stampa. Il portavoce ha quindi precisato che il governo russo non intende fare previsioni sul loro esito. Il governo di Kiev “non è serio nel trovare una soluzione reciprocamente accettabile” ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, nel corso di un colloquio con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, secondo quanto riferito dal Cremlino.
LA PROPOSTA DELLA POLONIA – A Kiev si sono incontrati i primi ministri di Polonia, Slovenia e Repubblica Ceca. Il vice primo ministro polacco, Jaroslaw Kaczynski, ha proposto di inviare una missione Nato o una missione più ampia in Ucraina. Lo riferisce Ria Novosti. “Serve una missione di mantenimento della pace, della Nato o con una composizione internazionale ancora più ampia, che operi sul territorio dell’Ucraina” per portare aiuti e pace ma che sia “in grado di difendersi”, ha detto il vicepremier dopo l’incontro con Zelensky a Kiev. “Una missione – ha spiegato Kaczynski – che sarà progettata per portare la pace e aiuti umanitari, ma che sarà anche protetta dalle forze appropriate – le forze armate”.
KIEV E MARIUPOL – Le ultime notizie sul conflitto e l’invasione russa riguardano almeno 400 civili ucraini sequestrati dalle forze russe in un ospedale di Mariupol, secondo quanto ha denunciato il governatore della regione di Donetsk (di cui fa parte Mariupol) Pavlo Kyrylenko. Fra gli ostaggi dei russi anche pazienti, medici e paramedici. “I russi hanno trascinato all’ospedale 400 persone dalle case vicine e non possono andarsene”, ha detto, citato dal Kiev Post. Le forze russe stanno ”distruggendo” la città di Mariupol e tengono in ostaggio i pazienti e i medici dell’ospedale, ha denunciato anche il vice sindaco Sergei Orlov.
A Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina, i soccorritori hanno estratto sette corpi dalle macerie di una scuola colpita da un bombardamento aereo russo. Altre tre vittime erano state accertate domenica, quando la scuola è stata colpita.
A Kiev il comando militare ha deciso l’introduzione del coprifuoco più lungo dallo scoppio del conflitto. Lo ha comunicato il sindaco della capitale ucraina Vitaly Klitschko, spiegando che la misura sarà in vigore fino alle 7 di domani. La misura prevede il divieto di circolazione per la città senza permessi speciali: si potrà uscire solo per raggiungere i rifugi in caso di allarme. Mentre è in atto il coprifuoco di 35 ore, a Kiev si sono verificate potenti esplosioni, nella parte occidentale della capitale, durante la visita nella capitale ucraina dei premier di Polonia, Slovenia e Repubblica Ceca.
Intanto “sette dei nove corridoi umanitari concordati hanno funzionato: sono state evacuate 28.893 persone. Da Mariupol sono state salvate quasi 20mila persone” ha detto la vicepremier e ministro della reintegrazione dei territori, Iryna Vereschuk. Dalla regione di Sumy e Kharkiv “sono state evacuate altre 8.893 persone. E’ rimasto bloccato a Berdyansk il convoglio con l’aiuto umanitario e gli autobus per evacuare le persone. Per la seconda volta non è stato possibile evacuare persone dalla regione di Kiev. Domani (oggi, ndr) continueremo ad evacuare le persone da Mariupol. Inoltre procediamo con l’evacuazione delle persone da Izyum”.
I bombardamenti non si fermano. Le navi da guerra russe hanno bombardato la costa ucraina dell’Oblast’ di Odessa. Ci sarebbero due feriti. Lo riferisce ‘The Kyiv Independent’ che cita le autorità di Odessa. Le immagini satellitari hanno mostrato 14 navi della flotta russa in navigazione verso la città di Odessa, tra cui una nave da sbarco di 120 metri Pyotr Morgunov.
SANZIONI – Il Consiglio Ue ha dato via libera al quarto pacchetto di sanzioni contro la Russia per l’aggressione all’Ucraina, decise in coordinamento con gli Usa. Le misure includono il divieto di ogni transazione con alcune imprese statali russe operanti in diversi settori, essenzialmente il complesso militare-industriale del Cremlino; il divieto di importare alcuni prodotti siderurgici, cosa che dovrebbe costare alla Russia 3,3 mld di euro di ricavi; il divieto di esportare beni di lusso in Russia dall’Ue, come auto di lusso e gioielli “per colpire direttamente le élite russe” viene allungata la lista delle persone e delle entità sanzionate; viene infine vietato alle agenzie di rating attive nell’Ue di dare rating alla Russia come emittente e alle società russe, cosa che ostacolerà ulteriormente l’accesso di Mosca ai mercati finanziari.
Mosca da parte sua ha imposto una serie di sanzioni nei confronti del presidente Joe Biden, del segretario di Stato Antony Blinken e di altri esponenti dell’amministrazione Usa, in risposta alle sanzioni contro la Russia. Lo ha annunciato in un comunicato il ministero degli Esteri russo. “In risposta alle sanzioni senza precedenti – si legge – dal 15 marzo di quest’anno, sulla base della reciprocità, la lista russa comprenderà il presidente J. Biden, il segretario di Stato A. Blinken, il segretario alla Difesa, L. Austin e il capo degli Stati maggiori riuniti M. Milley, oltre ad un numero di altri ministri e note personalità americane”.
Il ministero degli Esteri russo ha imposto sanzioni anche al primo ministro canadese, Justin Trudeau, che non potrà entrare in Russia. Secondo un tweet del ministero, lo stesso provvedimento si applica anche alle ministre canadesi degli Esteri e della Difesa, Melanie Joly e Anita Anand.