Un museo nello stabilimento di”Pennelli cinghiale”. L’idea è dell’ad Eleonora Calavalle

VIADANA – Un meeting organizzato dai Lions di Viadana, Casalmaggiore e Sabbioneta per presentare il museo multimediale, progettato nel 2020 dal noto street artist DutyGorn e realizzato all’interno dello stabilimento dei “Pennelli Cinghiale”. 

L’idea di Eleonora Calavalle, amministratore delegato di Pennelli Cinghiale, che dopo la laurea in economia aziendale e management in Bocconi, esperienze lavorative in altri settori e, nel 2014, è subentrata in azienda al nonno Alfredo Boldrini, fondatore e deus ex machina.
Un’azienda dove le donne sono sempre state al centro, oltre al Commendator Alfredo e al Ragionier Parazzi, la storia aziendale dal 1945 ad oggi è stata caratterizzata da una peculiare componente femminile: dalle sette donne prime dipendenti della ditta, a nonna Valeria che volle realizzare nel 1963 un giardino aziendale per il benessere delle operaie, a mamma Catiuscia sempre attenta al dialogo, a fornire loro un supporto umano quasi psicologico.

Attenzione al Green, quindi impiego di energia 100% rinnovabile eolico certificato; poi utilizzo di legno a marchio FSC, cioè da fonti responsabili, e di plastiche riciclate o riciclabili, un orario di lavoro continuato 8-16, in modo da lasciare soprattutto alle donne tempo da dedicare agli impegni familiari, ottenendo fra l’altro una riduzione dei costi aziendali, ma anche design, innovazione e ricerca nei prodotti oltre alle collaborazioni con altre aziende come Cinghiale designed by Seletti; attenzione inoltre alle problematiche future per anticiparle (es. bilancio di sostenibilità per PMI).
Infine l’estetica, il gusto del bello e delle belle idee, dalla linea di produzione dotata di impianto 4.0 fino alla geniale intuizione del museo multimediale, progettato nel 2020 dal noto street artist DutyGorn e realizzato all’interno dello stabilimento, che Eleonora ha aperto ai presenti.

In questa galleria veri cimeli che testimoniano la combinazione di italianità, tradizione e legame territoriale che hanno fatto la storia di Pennelli Cinghiale.
I racconti delle operaie storiche, le casse in legno contenenti le setole provenienti dalla Cina, i registri infortuni e paghe compilati a mano, la cambiale riacquistata su eBay, la Olivetti Lettera 25 con missiva diretta all’Ambasciata dell’Arabia Saudita, i tanti premi e riconoscimenti, i vecchi pieghevoli e cataloghi, l’evoluzione del marchio e l’orgoglio di portare il nome “Cicognara Mantova” nel mondo, le sponsorizzazioni di gare ciclistiche e automobilistiche e l’amicizia con Sandro Mazzola.
E poi il celebre spot realizzato da Ignazio Colnaghi nel traffico di Piazza Castello a Milano e l’originale “pennello grande” indossato da Enzo De Toma per il quale, non sapendo pedalare, furono create apposite rotelle da applicare alla bicicletta. Non solo, ma anche altri spot mai andati in onda, rinvenuti in vecchie pellicole 35 mm e restaurati dalla Cineteca di Bologna. Il tutto guidato dalle linee colorate di DutyGorn, assieme alle sue opere d’arte concepite tramite il riuso di pennelli imperfetti sino al murale esterno che guarda Via Milano.
Secondo Eleonora, le donne in azienda sanno gettare il cuore oltre l’ostacolo e nel gestire le trattative hanno il vantaggio di fidarsi della “pancia”; dovrebbero però essere meno competitive fra loro e saper fare come gli uomini, più “spogliatoio”. Rivolta ai tre presidenti Torresani, Asinari e Zanazzi ha concluso ironizzando sul titolo del meeting, perché per le nuove generazioni l’ambiente manageriale è oramai no gender.

AGGIUNGI UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here