GONZAGA – Il 76° anniversario della Battaglia Partigiana di Gonzaga quest’anno sarà celebrato in maniera innovativa, integrando la cerimonia in presenza, che si svolgerà in forma ristretta per le limitazioni legate all’emergenza sanitaria, con un racconto digitale attraverso le piattaforme social.
“L’amministrazione comunale, la biblioteca, l’Anpi, i docenti e gli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado di Gonzaga” spiega Anna Pezzella, presidente ANPI sezione Suzzara – Motteggiana – Gonzaga “si sono adoperati per partecipare al ricordo di uomini che hanno lottato per la libertà nel nostro paese”.
La cerimonia commemorativa, in forma statica e riservata alle autorità in osservanza alle misure anti Covid-19, si svolgerà sabato 19 dicembre alle ore 10 al poligono di tiro di Gonzaga alla presenza di Elisabetta Galeotti, sindaco di Gonzaga, in rappresentanza di tutti i sindaci dei comuni coinvolti; Anna Pezzella, presidente ANPI sezione Suzzara – Motteggiana – Gonzaga, in rappresentanza di tutte le sezioni ANPI coinvolte e dei familiari delle vittime; Eeva Liisa Pettinari, dirigente Istituto Comprensivo di Gonzaga; Generale Gerardo Renzi, Associazione Nazionale Carabinieri, in rappresentanza di tutte le associazioni.
I momenti della battaglia, i suoi protagonisti, i luoghi che furono teatro degli scontri e delle rappresaglie saranno invece descritti in un racconto per testi e immagini che sarà pubblicato sulla pagina Facebook istituzionale @comunedigonzaga e sull’account instagram @gonzagacitta.
I fatti storici
La Battaglia Partigiana fu combattuta tra il 19 e 20 dicembre 1944 a Gonzaga. Nel corso di un eroico assalto contro i nazifascisti di stanza nella locale caserma della Guardia nazionale repubblicana (GNR), i partigiani Alcide Garagnani “Scarpone” e Aleksandr Klimentievic Nakorcemnij “Alessandro” persero la vita. Pochi giorni dopo, al termine di un processo farsa, i partigiani Ado Barbi, 32 anni, Iginio Bardini, 24 anni, i fratelli Aldo e Fortunato Ferrari, 30 e 36 anni, Ugo Roncada, 30 anni, e Vasco Zucchi, 28 anni, vennero fucilati per rappresaglia nel poligono di tiro di Gonzaga, da un plotone composto da dodici militi della GNR. Il più giovane dei prigionieri, Bruno Brondolin, venne giustiziato dopo alcuni mesi di carcere, quando raggiunse la maggiore età.