Una folla per l’ultimo abbraccio al giovane alpinista. “Generosità e gioia di vivere”, ecco chi era Lucio

PEGOGNAGA – La nuova chiesa parrocchiale di Pegognaga si è dimostrata insufficiente ad accogliere l’oltre migliaio di persone che hanno partecipato alle esequie del giovane alpinista 33enne Lucio Montanarini che ha perso la vita sulle Alpi Apuane mentre, come volontario, portava vettovaglie al rifugio Del Freo.
Una folla commossa composta non solo dalla comunità laurenziana ma anche da gente proveniente da ogni angolo della provincia virgiliana, da Reggio Emilia, Cremona, Milano e dalla Toscana, ha presenziato alla messa concelebrate dal parroco don Flavio Savasi, dal vicario don Nicola Catarin, da don Luigi Righettini, dal diacono Franco Bortolotti e dal parroco di Vescovato don Pierluigi Capelli. Presenti anche il sindaco Matteo Zilocchi, il presidente del Club Alpino Italiano di Viareggio Alessandro Cerri accompagnato da una ventina di soci in divisa e oltre venti labari delle sezioni virgiliane dell’Avis.
La bara era ricoperta dalla bandiera rossoblu dello Sporting Ads Pegognaga e da quella rossa dell’Avis pegognaghese oltre che da fiori bianchi. Dieci giovani sono intervenuti al termine della santa messa per rimarcare le doti umane di Lucio, generosità, disponibilità, allegria, sacrificio, aperta socializzazione, donazione di se stesso in ogni momento. Tutto ciò dà la misura dell’eccezionale personalità di questo giovane, che lascia un grande vuoto non solo in famiglia, non solo nella comunità pegognaghese, ma anche in molte associazioni e gruppi escursionisti, come hanno sottolineato i giovani accostatisi al microfono.
Vuoto in parte ricolmato da un saldo esempio per le nuove generazioni e altresì per gli stessi adulti. «Sacrificare la vita per assolvere un impegno di volontariato?» E’ il dubbio che si sono posti in tanti presenti alle esequie di Lucio, che ha perso la vita nel fiore della propria gioventù spinto dal profondo amore per la montagna originatogli dal fascino che le Dolomiti di Massimeno in particolare avevano esercitato in lui fin da piccolo. Domanda che ha una sola risposta: la generosità non ha calcolo nemmeno di fronte all’imponderabilità.
La salma era giunta in mattinata, traslata dall’ospedale Versilia di Lido di Camaiore in provincia di Lucca, accompagnata dai genitori Alida e Fausto e dal fratello maggiore Andrea, alla residenza di Pegognaga in via Volta n. 4.
Alle 16 si è composto il corteo funebre per traslare il feretro nella parrocchiale dello Spirito Santo, già gremita di gente, per cui molte persone sono state costrette a seguire la cerimonia al di fuori dell’aula liturgica, mentre il coro parrocchiale “Suor Luigia Pesenti”, diretto da Lorenzo Coroni e composto da una ventina di persone ha intonato la messa.
«Caro Lucio – ha detto durante l’omelia don Savasi – ti affidiamo alle braccia di Dio Padre nel ricordare i tanti momenti che hai condiviso con noi». La salma è stata quindi traslata al Cimitero degli Angeli di Mantova per la cremazione.

Riccardo Lonardi